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PARALISI DEL SISTEMA INFORMATICO DELLA GIUSTIZIA. L’INTERVENTO DI COSIMO FERRI E STEFANO SCHIRO’ (MAGISTRATURA INDIPENDENTE)

«Una paralisi complessiva del sistema», con la «chiusura dei tribunali», e l’impossibilità per le imprese e i privati di partecipare a gare di appalti e concorsi. È quello che si rischia con il blocco dal primo gennaio scorso dell’assistenza informatica agli uffici giudiziari a causa della mancanza di fondi a seguito dei tagli decisi dal governo. Per questo l’Associazione nazionale magistrati annuncia una «protesta forte e decisa» e parla di «colpo finale» del governo a una «macchina che ha già enormi difficoltà di funzionamento». Ma c’è chi, tra i magistrati, è ancora più duro e non soltanto con l’esecutivo ma anche con l’associazione guidata dal presidente Palamara (Unicost) e dal segretario Cascini (Md).
Si tratta dell’esponente di Magistratura indipendente, Cosimo Maria Ferri che, sentito dal nostro giornale dichiara: «Dobbiamo evitare la paralisi della giustizia derivante dalla sospensione dei servizi di assistenza ai sistemi informatici per mere ragioni di cassa. Come sempre, Magistratura  indipendente è  pronta a collaborare per risolvere un serio  problema nell’interesse dei cittadini ma non possiamo che denunciare l’atteggiamento attendista dell’Anm di fronte ad un rischio di collasso del nostro apparato informatico. Ancora una volta occorre però ricordare a tutti, in primis alla politica, che occorrono fatti. Chiediamo, pertanto all’associazione magistrati di formalizzare una  richiesta di convocazione urgente di un tavolo tecnico a palazzo Chigi a cui partecipino i ministri Alfano e Tremonti e l’Anm con tutte le sue componenti».
Sulla stessa lunghezza d’onda il carismatico presidente di Mi, il magistrato Stefano Schirò che attacca: «Il nostro segretario Antonietta Fiorillo ha ben rappresentato la nostra ferma critica nei confronti di questo episodio che segnala l’assoluto interesse per il settore giustizia. Tuttavia, badando alle altre prese di posizione, non sembra del tutto rassicurante il comunicato del Presidente dell’ANM, incentrato più su di una logica di attesa e di ricognizione dei problemi, che sulla volontà di opporsi con fermezza al paventato disservizio che comprometterebbe gravemente l’esercizio della giurisdizione». Per Schirò «Da tempo è in atto un idillio tra Giunta ANM e Ministro della Giustizia, che ha avuto la sua consacrazione all’ultimo (para)congresso dell’ANM e durante il quale si sono verificati gli ingenti tagli al trattamento economico e al tfs/tfr dei magistrati, con timidissimi turbamenti, appena accennati, del Presidente, del Segretario Generale e della Giunta esecutiva centrale tutta dell’ANM, e adesso la scopertura finanziaria dei servizi di assistenza informatica, prevista o prevedibile e in alcun modo fronteggiata per tempo, con il Presidente dell’ANM che vigila, studia e interpella e il Capo del Dipartimento del Ministero che ci assicura che i soldi per fronteggiare il disservizio, se si trovano, saranno prelevati da altri capitoli del bilancio della Giustizia».

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