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«Quote rosa nei CdA, il Pd si è accodato»

(«È stata una bella mimosa». Lella Golfo è raggiante alla notizia che oggi il provvedimento sulle quote rosa nei Cda si è sbloccato alla commissione Finanze del Senato, dopo che martedì l’esecutivo – accogliendo le perplessità degli industriali – si era opposto all’entrata a regime dal 2015 proponendo il 2018. Il governo ha infatti ritirato il parere negativo all’emendamento Germontani su cui si riconosce l’intera Commissione e questo ha consentito di approvare il disegno di legge sulle quote rosa che ora andrà in aula dopo il voto bipartisan dei mesi scorsi alla Camera.
Onorevole Golfo, un altro passo avanti per la sua legge?
Già, desidero sottolineare che – al di là di tutto – questa mia proposta di legge ha risvegliato le donne, che dormivano un po’ e ha permesso di destare l’attenzione dell’opinione pubblica.
Non anche quella della politica?
No, direi di no. La politica è ben sveglia, almeno per quanto riguarda il Pdl. Sabato cinque marzo, alla convention “Fattore D” organizzato dalle colleghe Saltamartini e Lorenzin, abbiamo rivendicato il lavoro di Maurizio Sacconi al ministero del Welfare e quello di Mara Carfagna alle Pari Opportunità e, prima ancora, quello di Stefania Prestigiacomo dal 2001 al 2006.
Non è un caso che si parli di inserimento delle donne nei Cda con un governo e una maggioranza di centro destra: ricordo agli smemorati che abbiamo avuto recentemente due anni di governo di sinistra, con un ministro per le Pari Opportunità – Barbara Pollastrini – e non si è fatto nulla.
Tuttavia si tratta di una norma – questa delle quote rosa nei Cda – che è bipartisan…
Beh, attenzione. Bipartisan ora, non all’inizio. Rivendico la primogenitura dell’iniziativa parlamentare. È vero che la collega Alessia Mosca ha aderito, ma ben 9 mesi dopo che la mia proposta era stata depositata!
Insomma, per decidersi su una proposta di legge al Pd sono occorsi i tempi di gestazione!
Lei ha voglia di scherzare, diciamo che se fosse stata un’idea nata dal Pd avrebbero dovuto realizzarla nel biennio in cui erano maggioranza parlamentare oppure avrebbero dovuto presentarla per primi in questa legislatura. Invece le innovazioni positive per noi donne provengono sempre dal centro destra e in particolare del Pdl. E questo lo voglio sottolineare, perché fa giustizia di tante polemiche pretestuose e strumentali che si ascoltano in tv e si leggono sui giornali.
Le donne apprezzano il suo lavoro?
Le rispondo così: ieri ho incontrato le rappresentanti di ben 36 sigle di associazioni culturali femminili, rappresentative di ambienti che vanno dalla destra alla sinistra, e ho percepito chiaramente una volontà di “esserci” che prima si era affievolita.
 
(Il Predellino). 

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