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Udite udite: nella fossa dei leoni c’è qualcuno contro Toninone

‘E anche stavolta è andata, è durata poco ma è andata’. Ho avuto giusto il tempo di dire (solo in parte) quello che pensavo ad Antonio Di Pietro, e cioè che per “sconfiggere” Berlusconi l’Italia dei Valori deve vincere le elezioni. Se questo non avviene il problema è tutto loro, nella loro credibilità, nei loro programmi elettorali e delle persone che presentano. D’altronde Tonino aveva avuto modo di dimostrare qualcosa, nel 2006, quando fu ministro delle grandi opere per due lunghi anni. L’unica cosa però che viene ricordata agli annali è il blocco dei lavori che lui stesso ordinò del ponte sullo stretto di Messina. Motivazione? Il ponte avrebbe interrotto la rotta dei delfini. Pazzesco!
Voglio raccontarvi invece un fatto degno di nota che mi è accaduto quando è finita la diretta e il microfonista mi stava togliendo l’apparecchio. Mi si avvicina una persona che non so ancora se fosse un ospite del pubblico o un dipendente Rai. Questa persona esordisce così: “Io non sono di destra, sono sincero, ma voglio dirti una cosa”. Ho pensato subito che volesse dirmi, come tanti altri, che non sopporta Travaglio perché è il più berlusconiano di tutti. Ed invece no, stavolta questa persona mi dice: “Io ho fatto più volte il concorso per diventare magistrato. Sono avvocato e sono uscito dall’università con un voto eccellente. Ma il concorso per diventare magistrato è di una difficoltà enorme. Non ce l’ho mai fatta benché ci avessi dedicato tanto tempo agli studi e ci fossi anche portato”. Sapevo adesso dove voleva andare a parare, ed infatti “Ma come ha fatto Di Pietro ha superarlo che non sa mettere una parola dietro un’altra? Io stasera ho avuto la percezione che fosse un ignorante colossale”. Non sapevo che rispondere. Insomma detto da uno di sinistra era spiazzante. “Magari saprà scrivere” ho risposto io. Siamo scoppiati a ridere tutti e due. Inutile dire che siamo finiti al discorso dei servizi segreti e della Aster, azienda di apparecchiature elettroniche dove lavorava il giovane Di Pietro (in realtà lui lavorava alla Ustaa, l’Ufficio sorveglianza tecnica armamento aereonautico all’interno della Aster), senza sapere ancora oggi il ruolo che egli al tempo ricopriva.
Ci siamo lasciati così, con un mistero forse più buio della notte che mi sono ritrovato fuori dalla Dear…

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