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Trucchetti e sondaggi

Stanno ricominciando le trasmissioni televisive. Sono già partite Ballarò e Porta a Porta e con esse il giochetto trito e ritrito sui numeri. L’istituto di sondaggi Ipsos ha reso noti i risultati dell’osservatorio condotto per la trasmissione diretta da Mr. Floris e indubbiamente c’è qualche cosa che non torna.
Nando Pagnoncelli ha infatti spiegato che l’indice di fiducia tra gli italiani del presidente della Repubblica è all’84%, quello di Montezemolo al 54, Fini al 51, Bersani al 45 e Berlusconi al 41.
Lo stesso Pagnoncelli – era proprio lui, non un sosia di un istituto concorrente – ha altresì fatto sapere che il Pdl è primo partito con il 29,5% dei consensi, che il Pd sta al 24,7% e Futuro e Libertà al 5,8%.
Sempre Pagnoncelli ha contestato il dato contrapposto dall’esponente Pdl Maurizio Lupi che – citando l’istituto Euromedia Research – ha parlato di una fiducia in Berlusconi pari al 60%. Il direttore di Ipsos ha risposto altezzosamente che «ciò non è possibile per una questione di buon senso. Il 60% del corpo elettorale italiano è pari a circa 30 milioni di elettori e alle Europee solo 11 milioni hanno votato per il Pdl e 3 per la Lega». Roba da matti. Siamo davvero al ribaltamento della realtà. Come spiega – ma nessuno glielo chiede mai – l’ottimo Pagnoncelli che Montezemolo, leader senza voti, gode di più fiducia di Bersani? Come spiega Pagnoncelli che Fini, leader di un partito del 5,8% secondo Ipsos, gode della fiducia del 51% e solo il povero Berlusconi, fondatore di una forza politica che con il 30% è il primo partito italiano, “galleggia” a misera quota 41?!? A Porta a Porta sono stati intervistati da Bruno Vespa tre sondaggisti, Luigi Crespi, Alessandra Ghisleri e Renato Mannheimer, ma nessuno si è sognato di sostenere tesi così spericolate come quelle di Ballarò e Pagnoncelli.

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