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Non stupisce certo l’ascesa del Cavaliere, prevedibile dopo l’attentato di Piazza Duomo del 13 dicembre. Il premier Berlusconi è infatti salito dal 45% al 48% di gradimento.
Imprevisto invece il capitombolo di Tonino Di Pietro. La sua Italia dei Valori, rispetto al mese di Novembre, è calata di ben 6 punti: dal 41% al 35%. La politica dell’intransigenza, delle manette e del “Silvio Duce”, a quanto pare non paga affatto.
Sorprende anche la ripresa assai lieve dell’Udc di Casini (di soli 2 punti percentuali), uno che con quell’idea di centro pacifico e risolutore di tutti i mali dovrebbe sfruttare alla grande il clima d’odio degli ultimi tempi. Ma la sua equidistanza democristiana, stando ai dati, non porta vantaggi significativi.
Ultima e non meno importante sorpresa: il primato di Maurizio Sacconi (62%) nella classifica di gradimento dei ministri. Davanti al super collaudato terzetto: Maroni, Brunetta, Tremonti.