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Si sgonfia il cinepanettone

Premessa: è già accaduto altre volte. Quindi è sempre meglio non farsi tentare da conclusioni affrettate. Capita a tutti, prima o poi, di arrivare secondi nella vita. Anche a un cavallo di razza come il cinepanettone, ultraventennale formula che ha quasi sempre garantito successo e soprattutto soldi. La gloria? Quella un po’ meno. E stavolta c’entra poco la stranota supponenza degli intellettuali di casa nostra.
Ma il Natale a…, diciamolo francamente e con tutto il dovuto rispetto per un produttore importante come De Laurentis e un artista longevo e simpatico come De Sica, ha rotto le scatole degli italiani. Che, numeri alla mano, non fanno più a cazzotti per accaparrarsi l’ambito biglietto. Il box office, infatti,  non lascia scampo: La banda dei Babbi Natale ha superato la commedia ambientata quest’anno in Sudafrica. Brutta storia. Certo, come premesso: è già accaduto in passato. Ma se nei precedenti casi valeva la regola della concorrenza spietata, stavolta la sconfitta assume un peso maggiore vista la non brillante forma degli avversari. Perché la pellicola di Aldo, Giovanni e Giacomo, tra l’altro poco pubblicizzata, non è nulla di eccezionale. Si tratta di un buon film strappa risate, sicuramente al di sotto della media del noto trio milanese. Per non parlare del blockbuster americano The Tourist (sul podio), che di buono, stando a ciò che si legge e si dice in giro, ha solo i due protagonisti: Angelina Jolie e Johnny Depp.

Come nell’ormai storica pubblicità, quindi, il cinepanettone poteva davvero vincere facile. E invece arranca.

Qualcuno, considerata pure la vicenda Tim, ha già puntato il dito contro la bella Belen. Dovrebbe essere lei l’agnello da sacrificare per salvare la baracca e i burattini? Soluzione comoda. La realtà forse dice altro: il prodotto è tecnicamente “saturo”. Regge, ma non sfonda. Perché le tradizioni, pure al cinema, si sgonfiano se non sanno proporre ogni volta qualcosa di nuovo e interessante. Se non sanno incuriosire ed essere  comunque constantemente alla moda.  Va bene rassicurare, ma poi si rischia di cadere nella mortale trappola della noia e del già visto e rivisto.
Chi non ha sicuramente di questi problemi è l’irriverente e politicamente scorretto Checco Zalone, che forte del trionfo nella passata stagione si ripresenta al pubblico del grande schermo con un’altra commedia. Il suo imminente approdo nelle sale, visto l’andazzo generale, potrebbe avere, in termini di classifica, l’effetto di un uragano.

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