Archivio di Spettacolo

Sette anime

Scritto da vocealta

Sette Anime non è un film brutto in senso assoluto, anzi è perfettamente guardabile anche se fino alla fine ti tiene in bilico tra il “non capisco non mi piace” e il “forse non è poi così male”. Con il finale dà una botta di vita e una svolta risolutiva (nel senso che scioglie quell’ombra di mistero che si era creata intorno a tutti quei micro-flashback) alla narrazione. Uno stratagemma conosciuto, che qualche anno fa ha ottenuto ottimi risultati in film come Seven, I soliti sospetti o Il sesto senso. Ma non siamo a quei livelli. L’unica cosa che accomuna quei film a Sette Anime è la sorpresa/rivelazione finale.
La storia è piuttosto semplice: un uomo provoca un incidente stradale nel quale perdono la vita sette persone, compresa sua moglie. Il senso di colpa lo spingerà a salvare altre sette vite per essere alla pari e a sacrificare la propria per immolarsi nel sublime atto del sacrificio. Lo stile, se vogliamo, lo possiamo anche salvare: il fatto di non capire perfettamente fino alla fine quello che sta succedendo e il fatto che il finale riesca a strappare una lacrima (o più di qualcuna) agli animi sensibili è, da un lato, lodevole.
Il problema principale qual è? La banalità del contenuto!
La critica alla società contemporanea, sempre più capitalista e insensibile, ci viene continuamente sbattuta in faccia dall’espressione avvilita e mortificata di Will Smith che piange sulla tristezza del mondo e della sua sorte infelice. Ma è una critica vuota e fine a se stessa, che riesce solamente a rattristare (vien da pensare che sia questo il macabro scopo del film) lo spettatore e a sprofondarlo in una desolazione senza scampo che riesce ad obliare persino il flebile candido ottimismo di Rosario Dawson. E il finale? Un happy ending o piuttosto una conclusione che soltanto all’apparenza è felice (siamo felici solamente per la Dawson e per Harrelson), ma che in realtà nasconde un’amara consapevolezza legata alle disgrazie del protagonista?
Sembra quasi un adattamento di Delitto e (auto)Castigo che però non riesce ad essere così originale come vorrebbe, soprattutto considerati i trascorsi (anche i più recenti: basti pensare a Match Point).
In definitiva: un film che non deluderà quelli a cui è piaciuto La ricerca della felicità ma che potrebbe lasciare l’amaro in bocca a chi, come me, è cresciuto a pane e Frank Capra.

Titolo originale: Seven Pounds 
di Gabriele Muccino
con: Will Smith, Rosario Dawson, Barry Pepper, Woody Harrelson
durata: 123 min.

Riguardo l'autore

vocealta