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Notti di follia all’Oktoberfest

Per divertirsi all’Oktoberfest di Monaco di Baviera bisogna andare con lo scopo ben preciso di bere ettolitri di birra, sino a quando insomma il proprio organismo non alzi bandiera bianca. E far finta poi di non essere italiani.
Non è questo un invito a comportarsi in modo disdicevole e talora pericoloso, è anzi una constatazione di quello che significa ormai la più importante festa della birra al mondo. Una volta fiera agricola e festa popolare, oggi pretesto unico per una sonora ubriacatura. E di come, una volta in più, gli italiani sappiano dare il peggio di sé al di fuori dei confini del Belpaese. Credendo  fermamente nell’equazione donne brille donne facili e non avendo un’educazione al bere, propria invece degli Stati nordici, che li conduce ad incontri disdicevoli con conterranei. Specialmente lungo gli angoli bui all’esterno dei capannoni della festa o nei maleodoranti servizi igienici.
Il significato originale dell’Oktoberfest si è quindi oggi pressoché perso ed anche il grande luna-park ivi presente è diventato nient’altro che un paradigma della 15 giorni bavarese, dove tutto è permesso e dove non esiste un senso al limite.
D’altronde la città ospitante, Monaco di Baviera, non rimarrà tra quelle impresse nella mente del viaggiatore, il quale si dovrà qui accontentare di una breve passeggiata a piedi nel piccolo centro storico medievale e dovrà fingere stupore davanti alla Torre dell’Orologio. Dove masnade di curiosi  attenderanno che graziosi e coreografici burattini ricordino loro lo scandire delle ore e il passare del tempo.
Andrà un po’ meglio per il capitolo musei e, oltre a quello della Scienza e della Tecnica, gli appassionati troveranno interessante il museo della Bmw.
La maggior parte dei visitatori si recherà infine al campo di concentramento di Dachau, ad una ventina di kilometri da Monaco. Ferma restando l’aberrazione che si proverà alla sola idea di questi luoghi di sterminio di massa, c’è da dire che Dachau è stato reso troppo “fruibile ” e “facile” per tutti i turisti, i quali non si renderanno conto sino in fondo della follia nazista. Ed anche le immagini scabrose appese alle pareti non renderanno in toto l’angoscia che si prova al contrario in altri luoghi simbolo della follia umana. Da Buchenwald ad Auschwitz.

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