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Letizia Moratti? Sempre meglio di Uomini e Donne

“Torna Uomini e donne senza il trono rosa”. “Uomini e donne: Marika Fruscio, tutta curve per un calendario”. “Uomini e Donne: Anticipazioni, Ylenia contesa da Federico e Leonardo”. “Uomini e Donne: Francesco Pozzessere diventerà marito e papà?”‎. “Uomini e Donne: Giovanni Conversano corteggia Miss Italia”. Queste sono le prime cinque notizie di centinaia che si susseguono in pole position se provate a digitare la parola “donne” su Google News. Ogni tanto si inserisce qualche notizia di cronaca relativa a violenze fisiche e non, ma null’altro. Praticamente il ritratto di un gregge di lobotomizzate che non aspettano altro che il primo pomeriggio per potersi incollare allo schermo dilettandosi nelle diverse declinazioni possibili dell’invidia e interrogandosi sulle loro colpe per non essersi meritate nemmeno un po’ della bontà di Madre Natura. Questa è la situazione, mie care! Stando così le cose, sarebbe davvero sleale dirsi offese da Letizia Moratti e dal suo progetto “Milano per le donne. Un autunno di arte e cultura”, come hanno fatto molte sue colleghe del consiglio comunale. Il sindaco di Milano, che ha da sempre cercato di conservare tra le donne una buona parte del suo elettorato, ci prova ancora in vista delle imminenti elezioni comunali: 21mila biglietti gratuiti per concerti, musei, mostre e cinema, da ottobre a dicembre per donne single e separate tra i 40 e i 60‎. Secondo la Moratti, queste sono le donne che se la cavano quotidianamente da sole ma, pensandoci bene, queste rappresentano anche buona parte del pubblico target della trasmissione di Maria de Filippi. Si urla alla più becera delle “operazioni di marketing elettorale”, meglio farsi “offendere” da un biglietto gratuito per una mostra però, che farsi dipingere come “rosicone” attempate e per di più tele-dipendenti! Alla fine l’idea della Moratti sarà elettoralistica, sarà demagogica, ma incentiva comunque uno spaccato sociale – le donne single e separate tra i 40 e 60 anni, appunto – a dedicare qualche ora a se stesse, arricchendosi culturalmente e combattendo anche il disagio e le difficoltà che possono aggredire donne e uomini in età particolari. Un motivo in più, insomma, per esportare il progetto del Sindaco milanese in altre città italiane (dalla rubrica “Donne Avanti!” del 21 settembre 2010).

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