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Interludio onirico

Che ne pensi, per una notte, di prendere tutto e fuggire via? Di lasciarsi andare ogni cosa alle spalle e partire, incoscienti, come due ragazzini che scappano di casa lanciandosi dalla finestra? Senza più responsabilità.
Liberi, nel cuore della notte.
Da un incontro con un folle sconosciuto che ti prende per mano.
Lasciarsi trasportare e vagare senza meta, fare i chilometri, sentire il vento che fischia dai finestrini dell’auto, in una notte infinita, una notte che nasconde le cime degli alberi, una notte illuminata solo dai magri lampioni stradali e da una timida luna.
E poi… trovarsi a mare, d’inverno, con la nostalgia che odora di salsedine e la sabbia umida che ti si appiccica sui polpastrelli. Tu e lei. Immaginando un futuro che non c’è, un paradiso o forse un inferno, ma, comunque, un luogo inesplorato. Lei, che non sai chi è, che ti guarda negli occhi e non riesce a staccarsi, lei di cui ti sei follemente innamorato, ma solo da qualche minuto.
E parlare dell’amore, della sincerità, di quanto è bello trovare qualcuno che ti ascolti, che ti capisca al volo, che ti legga quasi nel pensiero. E avere la sensazione di conoscersi da una vita. E dirsi tutto, poi stare in silenzio a guardarsi, senza neanche sfiorarsi. Assorti ad ascoltare le onde.
Albeggia ormai. Il tempo sembrava essersi bloccato, proprio lì, sulla cresta di quell’onda che quasi lambiva le vostre scarpe. Ma adesso torna la luce, con tutta la sua violenza. Denuda la verità. E la verità è che tu non la conosci, che ti piace, che non la dimenticherai mai, che hai la tua vita ma lei non ne fa parte. Però ti è piaciuto lo stesso. Quel credere di conoscerla un po’, poi immaginarsi di esser parte di lei, infine fantasticare di essere una sola duna sulla distesa di sabbia. Poi l’onda, la luce e la duna svanisce nel nulla. E tu e lei siete solo due fiamme di una candela consumata, pronte ad esalare l’ultimo sospiro, prima dell’addio.
Non la rivedrai più, ne sei certo, non le chiederai il suo numero di telefono, no, non vuoi soffrire perché sei certo che non potrai averla. Quindi è meglio dimenticare, o meglio, risvegliarsi il giorno dopo e pensare che è stato tutto un sogno. Una dolce chiacchierata con una donna inventata, che non è mai esistita.
I passi sulla spiaggia, orme presto cancellate dalla risacca, unico segno di un amore mai nato.

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