Gli spiriti del passato, del presente e del futuro riusciranno a convincere il vecchio Scrooge? Riusciranno, in un fantastico e suggestivo viaggio, – che si muove tra i ricordi e tra le ombre di una vita segnata dall’egoismo e dall’avarizia, dall’ossessione dei beni materiali e dalla solitudine della ricchezza – ad indicargli la via giusta nella magica notte del Natale? La risposta è scontata. Ma non importa.
Il finale, troppo facile da immaginare, non guasta il tragitto del film e dell’uomo costretto a rivivere se stesso in una serie avvincente di avventure, rese ancora più attraenti e spettacolari da un’innovativa tecnica cinematografica che avvicina il grande schermo alla platea. Il pubblico è in pratica catapultato dentro una storia veloce e gradevole. E il fascinoso contesto ottocentesco viene esaltato dai miracoli delle nuove tecnologie.
L’opera di Robert Zemeckis, già autore di successi come Ritorno al Futuro e Chi ha incastrato Roger Rabbit, è tratta dal celebre Canto di Natale di Charles Dickens.
Stavolta i buoni sentimenti passano quasi in secondo piano. La morale, che ovviamente c’è e si vede, viene comunque superata dall’azione, dagli effetti speciali e dalla straordinaria capacità espressiva delle immagini e dei personaggi.
A Christmas Carol è l’ideale per tutti quegli adulti che da anni indecifrati non vedono più film ambientati nel magico mondo del Natale. E possono essere quindi sedotti da questa favola cinematografica del terzo millennio, più simile ad un prodotto fantascientifico che ai classici e gloriosi Disney.
I più piccoli, invece, apprezzeranno meno l’irruenza e la dinamicità di alcune scene. Ma non è una certezza: forse anche loro, nati in piena epoca digitale, potrebbero preferire le eccitanti avventure di Scrooge alla dolcezza dell’eterno Pinocchio.
Il finale, troppo facile da immaginare, non guasta il tragitto del film e dell’uomo costretto a rivivere se stesso in una serie avvincente di avventure, rese ancora più attraenti e spettacolari da un’innovativa tecnica cinematografica che avvicina il grande schermo alla platea. Il pubblico è in pratica catapultato dentro una storia veloce e gradevole. E il fascinoso contesto ottocentesco viene esaltato dai miracoli delle nuove tecnologie.
L’opera di Robert Zemeckis, già autore di successi come Ritorno al Futuro e Chi ha incastrato Roger Rabbit, è tratta dal celebre Canto di Natale di Charles Dickens.
Stavolta i buoni sentimenti passano quasi in secondo piano. La morale, che ovviamente c’è e si vede, viene comunque superata dall’azione, dagli effetti speciali e dalla straordinaria capacità espressiva delle immagini e dei personaggi.
A Christmas Carol è l’ideale per tutti quegli adulti che da anni indecifrati non vedono più film ambientati nel magico mondo del Natale. E possono essere quindi sedotti da questa favola cinematografica del terzo millennio, più simile ad un prodotto fantascientifico che ai classici e gloriosi Disney.
I più piccoli, invece, apprezzeranno meno l’irruenza e la dinamicità di alcune scene. Ma non è una certezza: forse anche loro, nati in piena epoca digitale, potrebbero preferire le eccitanti avventure di Scrooge alla dolcezza dell’eterno Pinocchio.