Archivio Attualità

Gli insegnamenti (sempre attuali) di don Gianni

Il Cenacolo, tradizionale appuntamento organizzato dal giornalista Marco Antonellis, ha ospitato martedì sera a Roma in via di Ripetta un incontro affollato da due categorie, super berlusconiani e giornalisti. Al centro dell’incontro, ospitato dal sondaggista Nicola Piepoli, c’era una riflessione sulla figura di don Gianni Baget Bozzo, intellettuale scomparso l’8 maggio di un anno fa, e a tal proposito veniva presentato il libro scritto da l nostro direttore, Andrea Camaiora, dal titolo “Don Gianni Baget Bozzo. Vita, morte e profezie di un uomo contro”. L’autore ha potuto così ricordare la figura del sacerdote genovese in tutte le sue sfaccettature, ripercorrendone la vita dalla militanza nella Dc, a quella nel Psi di Craxi e infine a fianco di Berlusconi. Ospite d’onore era però il parlamentare Pdl Giorgio Stracquadanio, considerato tra i ‘falchi’ del Popolo della Libertà oltre che spin doctor da anni di Silvio Berlusconi.
L’incontro, introdotto dal direttore del Tempo Giuseppe Sanzotta, è stato un vero e proprio bagno nella recente storia d’Italia anche se Stracquadanio non ha mancato di fare esplicito riferimento alle vicende più attuali e in particolare all’attacco di Gianfranco Fini contro Silvio Berlusconi e alla detenzione in carcere dell’ex amninistratore di Fastweb Silvio Scaglia. «A me – ha spiegato ai presenti Stracquadanio – sembra siano tornati i tempi dell’uso strumentale della custodia cautelare».
«Scaglia – ha proseguito il deputato Pdl – non è più in Fastweb, ma Fastweb fa gola a molti. E soprattutto, fa gola a chi vuole impedire il progetto del governo di realizzare un unico gestore della rete delle telecomunicazioni. Ma non c’è solo il caso dell’ex ad della compagnia di telecomunicazioni. È vero che le cronache giudiziarie sembrano quelle degli anni Novanta, però – sostiene Stracquadanio – non è una nuova Tangentopoli. Non sono nemmeno casi isolati, né un lento assedio a Berlusconi. Per me è ancora più grave. Dall’uso politico siamo passati all’uso politico economico della giustizia». Ricordando Baget Bozzo, non manca un affondo nei confronti del presidente della Camera. ‹‹Rilevo una curiosa coincidenza: C’è una cosa irragionevole: Fini sferra l’attacco alla leadership di Berlusconi nel momento in cui è politicamente invincibile. Non è che qualcuno gli ha detto che quell’attacco serviva comunque?››. Lo spin doctor del premier ha anche ricordato la lucidità e la chiarezza dei suggerimenti che Baget Bozzo inviava a Berlusconi: ‹‹procedevano per paradossi, ma risultavano sempre nitidi. Dobbiamo dire grazie a don Gianni, ad esempio, se fu evitato l’errore dell’accordo con D’Alema alla Bicamerale. Anche allora cattivi consiglieri si affannavano a consigliare un accordo con la sinistra che avrebbe trasformato Berlusconi in un cavalier… servente! Invece – ha concluso Stracquadanio – figure come Baget Bozzo e Bondi indicavano quella strada come destinata al fallimento››.

Riguardo l'autore

vocealta