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Frost/Nixon, un duello da (ri)vedere

In Italia è passato quasi inosservato. Probabilmente saranno tanti, quindi, quelli che non lo hanno ancora visto.
Ma non è mai troppo tardi. Perché “Frost/Nixon – Il duello” è innanzitutto un film piacevole. Il tempo scorre via grazie alla giusta dose di tensione, che l’esperto Ron Howard riesce a conferire alle pellicola.
Poi il prodotto è nel complesso accattivante: una via di mezzo tra il documentario e il dramma teatrale. Sembra quasi una puntata de “La Storia siamo noi”, o di “Sfide”. Con la connotazione giornalistica che viene ovviamente superata da quella puramente cinematografica.  Ma ogni tanto i protagonisti della vicenda, come accade in tv, commentano in tempo reale la storia. Senza snaturare il fluire classico del film e il suo impianto. E questo è già un risultato interessante.
Assodato il suo valore artistico, il lavoro di Howard va segnalato anche perché aiuta a conoscere meglio il rapporto tra media e politica. La loro reciproca influenza e il valore e i limiti del linguaggio televisivo. Che ha il merito di diffondere le verità, ma anche la colpa di semplificare, a volte quasi brutalmente,  la realtà delle cose.
Tutto ruota intorno a un’intervista che negli anni ’70 fece tanto scalpore. Dopo il noto caso Watergate che coinvolse la Casa Bianca.
Richard Nixon, presidente tra i più discussi della storia d’America, grazie al tubo catodico rivela così i suoi gravi errori, gli scandali. Ma, paradossalmente, anche la sua umanità. Quel lato intimo e fragile,  sconosciuto anche ai suoi più stretti collaboratori.
I media hanno il sacro potere della democrazia, ma la sintesi che impongono non basta mai a raccontare fino in fondo la storia di un uomo. Sembra essere questo il messaggio.
Il celebre regista del Codice Da Vinci, pur strizzando l’occhio a Frost, lascia comunque al pubblico un considerevole spazio di libertà di coscienza.
La faziosità, pane quotidiano a casa nostra, qui svanisce. Travolta dalla semplice voglia, da parte dei due sfidanti e protagonisti dell’intervista – il conduttore inglese David Frost e il presidente dimissionario Nixon -, di raggiungere l’obbiettivo finale. Il primo, dopo tanti talk show, punta dritto alla consacrazione mediatica. La “salvezza” è invece la meta che vuole raggiungere uno dei personaggi politici più controversi degli ultimi decenni.

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