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“Diverso da chi”. Il film d’esordio di Carteni

Sorprende persino il più disincantato degli spettatori la satira omopolitica di un regista esordiente, Umberto Carteni per la Cattleya-Universal, che ribalta totalmente le aspettative sulla solita commedia all’italiana, stavolta ben fatta.

Non si narra più di stucchevoli storielle fra adolescenti o improbabili relazioni clandestine fra amanti, sempre scoperti. Qui il tema cambia: Luca Argentero nella parte di Piero Bonutti, sposato non legalmente con Remo, Filippo Nigro, viene candidato a sindaco in un partito di centro, affiancato dalla candidata a vice-sindaco, Claudia Gerini nel personaggio di Adele, bacchettona e bigotta. Sono subito scintille per via della diversità di vedute sul tema della “famiglia”. Ai complotti e ai conflitti di interesse del mondo della politica si affiancano tematiche più “leggere” ma trattate sempre con ironia, quali in primo luogo lo scontro morale fra i due personaggi principali che finisce per dar luogo a un triangolo amoroso, con un esito impensabile ma appagante.
Il plauso dell’Arcigay è conquistato da un’interessante sviluppo delle questioni sulla sessualità, esilarante in alcuni momenti ma utile a rompere un tabù che ancora oggi domina la nostra società, sorprendendo perfino nel momento di un’ipotetica “guarigione” del personaggio, poi disattesa dagli eventi a seguire. Persino la critica, spesso severa, ha questa volta fatto passare al film un esame a pieni voti. Assolutamente da vedere!

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