
Ne parla oggi Il Giornale, in un articolo firmato da Michele Anselmi.
L’altro film, quello che in Italia conoscono in pochi, si intitola “La minaccia” ed è stato realizzato due anni fa dai trentenni Silvia Luzi e Luca Bellino.
L’opera è andata già in onda in Brasile, Svezia, Giappone, Finlandia e Repubblica Ceca. In Italia, invece, ancora no.
Doveva essere trasmessa, si legge nell’articolo di Anselmi, il 12 dicembre 2007. Data non casuale: giorno in cui il Venezuela bocciò il referendum sulla discussa riforma costituzionale che avrebbe dato a Chávez poteri assoluti. Fu sostituito all’ultimo momento da un altro programma. Da allora del documentario si è persa ogni traccia.
Ma ai ritardi ingiustificati della Rai ha rimediato la tv satellitare Sky, che trasmetterà La Minaccia – è lo stesso titolo di un allarmante dossier americano risalente al 2006 – lunedì prossimo, alle 22 e 30, sul canale 130.
Destino simile ha avuto Katyn, film che ricostruisce la terribile strage di circa dodicimila tra ufficiali e sottufficiali dell’esercito polacco operata con spietata ferocia dall’Armata Rossa nel 1941. Massacro oscurato e dimenticato per troppo tempo. Il lungometraggio, nel Belpaese, è stato proiettato lo scorso inverno solo in 4 sale cinematografiche. Una miseria. Del caso se ne è occupato, su “A Voce Alta”, anche il nostro Andrea Camaiora.
Tutto questo, mentre giornalisti e intellettuali di sinistra promuovono raccolte di firme e urlano quotidianamente allo scandalo per difendersi dal fantomatico “regime”.
Nel mondo mediatico e culturale italiano anche il concetto di libertà, ne abbiamo l’ennesima conferma, assume una connotazione di parte e faziosa.