Archivio Attualità

Csm, Dossier di Magistratura indipendente: nomine pilotate ed errori nei trasferimenti.

«Gentile collega, questo è il resoconto di quattro anni difficili e intensi». Cominciano cosi le «Cronache dal Palazzo dei Marescialli», inviate da Magistratura Indipendente ai nove mila magistrati che oggi e domani andranno alle urne per eleggere i sedici consiglieri togati che comporranno il nuovo Consiglio superiore della magistratura (il mandato del Csm in carica scade a fine mese). La corrente moderata delle toghe batte un colpo e scrive un potente documento di denuncia delle irregolarità compiute dall’organo di autogoverno della magistratura.
L’obiettivo è chiaro: colpire al cuore la gestione che ha contraddistinto negli ultimi quattro anni la scelta delle nomine per gli incarichi dirigenziali degli uffici giudiziari. Il documento denuncia un atteggiamento di doppiopesismo nei confronti dei magistrati da parte del Csm: con alcuni eccessivo rigore, con altri eccessivo lassismo e benevolenza. C’è chi, ad esempio, ha usufruito di congedi per motivi di famiglia anche se questi non esistevano (è il caso di un magistrato a cui nel 2006 è stata concessa l’aspettativa per gravi motivi di famiglia perché assumesse l’incarico da una società privata straniera di organizzare dei corsi di formazione per magistrati all’estero).
Possibili – ma solo per alcuni secondo le «Cronache dal Palazzo dei Marescialli» – anche avvicinamenti d’ufficio non propriamente consentiti: ottenuta l’applicazione extradistrettuale presso la procura di Foggia da parte di un magistrato in servizio a Ragusa in realtà originario della cittadina pugliese. E ancora promozioni nonostante un gran numero di ritardi nel deposito delle sentenze (240 in ritardo su 493 complessive per un magistrato nominato giudice d’appello promosso dal plenum del Csm), pregiudizi e liti tra colleghi che condizionano le nomine, trasferimenti approvati dal Consiglio superiore della magistratura nello stesso giorno al medesimo giudice per due destinazioni diverse.
La denuncia della corrente moderata delle toghe continua e diventa un vero e proprio attacco: il Csm, sulla spinta del comportamento tenuto da Magistratura democratica e Unità per la Costituzione, ha reiterato nomine sbagliate nonostante le bocciature dei tribunali amministrativi. Significativo il caso raccontato dalle «Cronache dal Palazzo dei Marescialli» dei procuratori aggiunti alla Procura di Roma. Le nomine in questione sono state fatte secondo Magistratura indipendente su base correntizia. «Nomine sbagliate», dicono. Tant’è che gli esclusi hanno presentato ricorso al Tar e lo hanno vinto. Il tribunale amministrativo ha annullato le nomine e il Csm ne ha preso atto. Salvo poi reiteratamente rinominare le stesse persone. Della serie: se non è il Csm a rispettare le sentenze.
Magistratura indipendente, insomma, ha proposto ai novemila magistrati pronti al voto una operazione verità. L’obiettivo della corrente moderata delle toghe è quello di aprire gli occhi ai giudici e imprimere una svolta alle elezioni. La partita decisiva la gioca Stefano Schirò, consigliere della Corte di cassazione. Per vincere dovrebbe conquistare uno delle due poltrone a disposizione per i magistrati di Cassazione. Oggi il seggio è di Magistratura democratica. «Se succede le cose possono cambiare», assicurano i moderati. (dal quotidiano “Il Tempo” del 4 luglio 2010)

Riguardo l'autore

vocealta