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Consiglio non richiesto alla sinistra: basta forche

Caro Bersani, cambia registro. E salva baracca e burattini prima che sia troppo tardi.
Resta ancora poco tempo, poi anche tu farai la fine di tutti gli altri. Di un Prodi, di un Veltroni o di un Franceschini qualunque.
E non sarebbe bello, dopo tanto sudare, precipitare nel baratro del dimenticatoio. Come se nulla fosse accaduto. Solo uno tra i tanti, troppi, antagonisti sconfitti dal Cavaliere.
Ma l’andazzo non è dei migliori. Anzi: qui è tutto da rifare. Gli errori si sprecano, le difficoltà ogni giorno aumentano. E la sinistra in Italia diventa sempre più inconsistente.
Urge quindi un suggerimento, seppur non gradito e per nulla richiesto: basta assecondare giustizialisti, moralizzatori e forcaioli, fare campagne elettorali a colpi di avvisi di garanzia e gossip. Basta con i processi del Cav e di tutti i suoi amici. Tangentopoli, mettetevelo in testa, è stata archiviata da un pezzo.
Siamo in un nuovo millennio oramai: altra musica e altri interpreti.
Poi il passato e l’esperienza deve pure servire a qualcosa. Dal lontano 1994, ne sono usciti di scandali, di inchieste, di chiacchiere e di accuse. Ed è stato tutto inutile. Un continuo fuoco di paglia che ha solo affumicato pericolosamente le coscienze.
La sinistra si è sempre accomodata e invece di puntare con coraggio sulla politica – preoccupandosi di idealizzare e divulgare un’Italia alternativa a quella berlusconiana – ha cavalcato l’onda inquisitoria, sperando di spodestare in questo modo il grande nemico.
Adesso è impossibile far finta di non vedere e i frutti di tali scelte sono sotto gli occhi di tutti.
Ma tu, Bersani, che sembravi uno poco incline alle facili eccitazioni del momento e più portato alla sostanza del partito che alla forma delle polemiche giudiziarie, non puoi cadere in tentazione proprio adesso. Quando di mezzo c’è uno dei personaggi più stimati e amati del Paese,  che risponde al nome di Guido Bertolaso.
Non si fa un discorso di principio o di valori. Non è un predicozzo, per carità. La questione è molto più concreta e pratica. E’ la strategia, caro segretario, ad essere sbagliata. Il popolo, che sappiamo tutti essere sovrano, non vi segue e non si lascia infatuare dalle toghe. E poi, alle urne, tutto questo strepitare ve lo fa pagare.
Ammettiamolo una buona volta: l’epoca dei Travaglio, dei Di Pietro e dei Santoro è stata, per voi, un vero inferno. Mollate le forche e tornate a fare politica.

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