
Delle due l’una: se l’inchiesta nasce per interferire nelle decisioni di governo e parlamento, governo e parlamento non devono subire alcuna interferenza, e quindi occorre procedere; se, invece, l’inchiesta riguarda fatti specifici, estranei alla riforma, non esiste ragionené di pause, né di diversi umori.
Nelle parole di Renata Polverini – così come in quelle di altri candidati presidenti di Regione di Pdl e Lega – si scopre in questi giorni una pulsione masochistica che li porta a contraddire apertamente le scelte riformatrici che governo e parlamento hanno coraggiosamente compiuto. Oltre alla protezione civile, infatti, c’è la questione nucleare sulla quale il ministro Scajola ha ragioni da vendere. Chi si è detto a favore di un impossibile e francamente risibile “federalismo energetico” non solo osteggia la politica di governo e maggioranza, ma lo fa trincerandosi dietro a quella psuedoriforma del Titolo V della Costituzione che il centrodestra ha avversato e avversa tuttora perché è l’esatto opposto di un autentico modello federalista.
E’ francamente impossibile comprendere come si possa – dopo aver contraddetto atti fondamentali dell’azione del governo – chiedere al Presidente Berlusconi di sostenere le campagne elettorali regionali (Il Predellino).