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Connecting people, semplicemente integrazione

L’immigrazione in Italia, oggi, pone interrogativi importanti. Quattro milioni di soggiornanti, un fenomeno che negli ultimi dieci anni è cresciuto a ritmi vertiginosi e che tende a diventare permanente, le scuole che continuano a riempirsi di studenti stranieri, il contributo fondamentale dei cittadini extracomunitari per evitare che il saldo demografico del nostro paese sia negativo, sono tutti elementi che testimoniano che siamo già una società multiculturale, alla quale mancano ancora consapevolezza e strumenti per governare in maniera matura ed efficace questi cambiamenti. Purtroppo la rappresentazione pubblica del fenomeno alimenta, soprattutto, paura e insicurezza, banalizzando sia la complessità del fenomeno sia l’importanza di promuovere integrazione e inclusione sociale. Anche per questo, nei mesi scorsi il Consorzio decise di non limitarsi alla gestione dei centri per migranti, ma di approfittare dell’opportunità che la stessa ci offriva, per conoscere e interpretare un fenomeno che riscrive indelebilmente i destini e la storia del Terzo Millennio.
Clandestini, respinti, corpi straziati tra le acque del mediterraneo. Il consorzio connecting people non vuole assistere in silenzio a questa rappresentazione da guerra del fenomeno immigrazione in Italia. Per connecting people la vera questione e’ l’integrazione. Ne’ clandestinità ne’ sicurezza ma integrazione.
Così è nata l’idea di promuovere alcune ricerche nei territori dove gestiamo i CIE e CARA, con l’obiettivo di oltrepassare barriere, diffidenze e paure, di lavorare per costruire ponti piuttosto che innalzare muri. La prima ricerca, condotta a Gradisca d’Isonzo, con lo strumento della ricerca-azione ha inteso analizzare, a partire dalle rappresentazioni, il rapporto che si stabilisce tra migranti, popolazione locale e Istituzioni territoriali, mentre per la seconda, che si è sviluppata anche nei territori di Brindisi e Cagliari, è stato utilizzato lo strumento della narrazione come dispositivo in grado di raccogliere le modalità attraverso cui la migrazione viene esperita e riorganizzata nel vissuto dei cittadini e sono stati realizzati dei laboratori sulle narrazioni. Tra il materiale raccolto, sono state analizzate 630 storie attraverso l’approccio etno-sistemico-narrativo, gli studi sulla struttura della fiaba e le ricerche realizzate nell’ambito della narrazione. I risultati di queste ricerche saranno presentati venerdì 30 ottobre 2009  dalle ore 9 presso la sede di Confcooperative in Roma alla presenza di Monsignor Domenico Sigalini, Toni Mira di Avvenire, le parlamentari Sbai e Turco ed il prefetto Morcone. Programma completo su www.connecting-people.it

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