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Cassano e Balotelli i migliori in campo

Marcello Lippi ha compiuto il miracolo: i grandi protagonisti di Itala – Nuova Zelanda sono stati loro, Cassano e Balotelli. Quelli che la partita, forse, l’hanno solo vista alla tv. Insieme a quei milioni di tifosi che invano hanno invocato i loro nomi. “Ci voleva la fantasia di Antonio”, e “la potenza e la sfacciataggine negli ultimi metri di Super Mario”. Parole (sante?) del popolo sovrano. Che adesso teme la clamorosa figuraccia. E non certo si accontenta di un pareggio scialbo con la Nuova Zelanda, che a pochi minuti dal fischio iniziale si pensava di abbattere con un netto ed eloquente 3 a 0. Forse proprio qui sta il problema: l’eccessivo ottimismo delle vigilia, che ora viene compensato dalla delusione e dalle paure del giorno dopo. Troppo sicuri e spavaldi prima o troppo depressi adesso? La verità, dicono i saggi del pallone e non solo loro, di solito sta nel mezzo. Ma una cosa è certa: sui giornali e altrove troppa eccitazione per quel misero punto conquistato di rimonta al debutto (e con la gentile collaborazione del portiere avversario a caccia di farfalle) ha fatto piovere ingiustificati e spropositati elogi sull’Italia iridata. Che oggi è già divenuta un’italietta, costretta a battere la modesta Slovacchia per agguantare gli ottavi.
Ma quando c’è di mezzo il calcio, si sa, è difficile mantenersi in equilibrio e non confondere le speranze con la realtà. Non farsi ubriacare dai sogni di gloria.
Ora, in attesa della sfida di San Giovanni, la gara decisiva del 24 giugno con gli altri europei del girone, il clima sarà di sicuro ben diverso: ed è meglio così. Agli azzurri, lo dice la storia, non fanno troppo bene le carezze. Il bastone funziona meglio della carota. Serve, paradossalmente, l’acqua alla gola per portare a casa i risultati.
Il carattere, però, non basterà. La formazione presenta evidenti limiti strutturali. Con quell’attacco così impalpabile e pure con quella difesa, una volta regina del mondo oggi distratta e colpevole sulle due reti subite finora in Sudafrica.
Giovedì mancheranno Cassano e Balotelli. Pronti anche stavolta a prendere il massimo dei voti. Ma dicono che a gli uomini di Lippi potrebbe bastare persino un pareggio. Se l’aiutino ce lo fa il Paraguay. Roba da perversi del pallone e da Spagna ’82: tre pareggi nel girone e poi l’epica cavalcata ai danni di Argentina e Brasile.
Meglio, però, vincere, convincere e non giocare con il fuoco della passione. Il cuore dice mundial, la mente fa solo tanti cattivi pensieri.

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