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CASO MORGAN E GF: LA TV DICE NO ALL’AUDITEL

Che Morgan non fosse stato allevato in un collegio di padri Francescani si poteva immaginare dai suoi comportamenti singolari. Meno prevedibile era invece la reazione di Bersani: l’avventuroso difensore dei deboli e degli oppressi si è esposto in prima persona (unico nel suo partito e nell’area di sinistra) per riabilitare almeno moralmente l’ex leader dei Bluvertigo.
Nonostante le prese di posizione politiche, la grande novità è l’azione/reazione degli addetti ai lavori. Mamma Rai e Mamma Mediaset sembrano avere smesso di venerare il dio Auditel e una volta svestito il mantello dello Share hanno dato prova di avere a cuore più i valori morali che gli incassi. Prima dell’espulsione di Morgan da Sanremo della Rai, Mediaset aveva eliminato qualche giorno prima dalla casa del Grande Fratello il concorrente barese Massimo Scattarella, personaggio di punta e tra i più seguiti del programma, un gigante dai sentimenti talmente sinceri che la sua stessa sincerità lo ha tradito per una bestemmia in diretta all’interno della casa.
In questi due casi è evidente come il personaggio dagli alti ascolti non è più tutelato per qualsiasi azione, tutt’altro, per errori in offesa ai valori morali non trova più a difenderlo i dati dello share.
Un ridimensionamento della tv-trash è la strategia migliore per una rivalorizzazione dei canoni etici e morali e forse troverà sempre più spazio tra gambe e volgarità.
E’ necessario però un consiglio: attenzione a non ripercorrere le strategie pedagogiche bigotte della democristiana Rai di Bernabei, visti i risultati sono molte le tentazioni perchè la storia possa ripetersi.
  

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