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Calure piddine estive

Amano parlare delle possibili rotture all’interno della maggioranza dimenticando quanto bolle in pentola in casa loro. Rispondono al nome di “piddini” ed è indifferente che siano “bersaniani” o discepoli del caro Franceschini, hanno un’unica missione: gettare discredito sul lavoro del governo sorvolando su quelli che potremmo definire “problemi familiari” del Pd. Hanno riempito le pagine dei giornali di questo caldo agosto rispolverando i libri di storia così da poter concedere lunghe esternazioni riguardo l’Inno di Mameli ma bisogna aspettare il 19 Agosto per leggere qualcosa di interessante e non ci stupisce che questo quid di interessante riguardi il caro Tonino Di Pietro. Ebbene sì, è sempre lui, il pm più bello d’Italia, l’unico, l’inimitabile, a far tremare Via del Gesù. Tutto comincia questa mattina quando Pierlugi Bersani, candidato alla segreteria del partito, da Rimini tuona: «Con Idv ci divide il modo di fare politica e opposizione. Loro si limitano a enunciare le storture della democrazia, ma così facendo non si va da nessuna parte, sul tema della democrazia bisogna invece unire forze diverse. Comunque – conclude il candidato alla segreteria del Pd – se costruiremo una alternativa credibile non soffriremo più del fenomeno Di Pietro, tanti elettori torneranno a noi». Che Bersani stia facendo l’occhiolino a Casini che per aprire al partito democratico ha chiesto il divorzio del pd da Di Pietro?
 Non bisogna attendere molto per leggere la replica di Franceschini, rivale dell’ex Ministro dello Sviluppo Economico alla segreteria del partito, che ha affermato: «Uniamo gli sforzi dell’opposizione per contrastare gli avversari. E l’avversario del Pd si chiama Berlusconi, non Di Pietro». A questo punto la domanda sorge spontanea: cosa si diranno mai in sede congressuale l’11 e il 25 ottobre? Questo non possiamo saperlo, certo è che il clima si preannuncia infuocato…

 

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