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Se Di Pietro non sfonda

Sarà l’afa di cui gli Italiani dovrebbero liberarsi domenica, sarà che – afa a parte – sempre estate è, sarà che a forza di urlare si perde la voce e va a finire che nessuno ti sente, ma l’ultima sparata di Antonio Di Pietro, secondo il quale “il governo Berlusconi favorisce la mafia” non era ieri tra le venti notizie più lette secondo la lista stilata dal principale motore di ricerca del mondo, Google. E ciò nonostante la cronaca politica fosse contraddistinta, nei contenuti, da un sostanziale deserto dei Tartari. Senza scomodare Dino Buzzati, quindi, sembrerebbe che la tecnica spararla più grossa paghi sempre meno. Prova ne sia che il Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha emesso una nota nella quale  giudica “le affermazioni fatte nel blog da Beppe Grillo, relative ad alcuni aspetti sulla Cannabis e sulla carcerazione di persone che utilizzano tale sostanza, siano esternazioni fortemente inesatte, fuorvianti e prive di fondamento”. “Questa sorta di ‘inno alla cannabis’ -prosegue il Dipartimento – sfiora senz’altro gli estremi previsti degli articoli 82, 83 e 84 della legge sulle droghe (Testo Unico 309/90) di istigazione e proselitismo e induzione all’uso di droghe. Per questo motivo il Dipartimento ha predisposto una segnalazione alla Procura affinche’ valuti se i contenuti del Blog possano connotare gli estremi di reato riscontrati negli articoli specifici”. A scatenare la reazione del Dipartimento e’ stato l’intervento apparso ieri sul blog del comico genovese e dal titolo ”L’erba di casa mia” dopo aver annunciato la sua campagna per la marijuana libera.
Dunque sembra che i due maestri della sentenza facile e inappellabile abbiano beccato nello stesso giorno una sonora bocciatura. Una buona notizia per l’Italia.

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