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Veltroni riabilita Craxi. Apprezzabile, ma è troppo tardi…

Leggere nell’articolo del Corriere della Sera di oggi le parole di elogio che Veltroni ha riservato a Bettino Craxi è stata un’emozione da ricordare.
L’ex leader del PD ha definito il nostro amato statista come un grande uomo, come colui che seppe scegliere di tenere l’Italia nella sfera occidentale senza intaccare l’autonomia e la dignità del Paese. Addirittura, Veltroni è arrivato ad ammettere che Craxi innovò più di Berlinguer.
Incredibile, dopo anni di ingiurie e diffamazioni, dopo un’infame persecuzione giudiziaria, dopo averlo condannato a morire in esilio, soltanto oggi, Veltroni si ricorda di riabilitare la figura di Bettino Craxi.
Ma dov’era quando i suoi amici comunisti, insieme al boia Di Pietro infangavano la vita politica di Craxi, mentre nascondevano le malefatte di tutti gli altri Partiti, quello comunista in primis?
Il perdono è un atto che soltanto i grandi uomini sanno compiere ed io non sono ancora pronto per un passo così grande, sono ancora troppo arrabbiato con tutti quelli come Veltroni e anche con tutto il popolo italiano che non ha saputo difendere gli uomini che hanno provveduto al suo bene.
Mi fanno ancora troppo male le immagini di quella folla che insulta e tira le monetine all’indirizzo di Bettino Craxi, mi brucia ancora troppo il suo ultimo discorso alla Camera dei Deputati e mi brucia ancora di più il comportamento di tutti quelli che  si sono nascosti nel loro silenzio e nella loro codardia.
Penso anche a tutti gli altri uomini che sono stati perseguitati ingiustamente da una giustizia telecomandata, uomini che hanno visto le proprie carriere stroncate da magistrati di Partito e che oggi sono ai margini della politica.
Chi potrà ripagarli di tutta quell’ingiustizia, chi potrà ripagare le loro famiglie per tutta quella sofferenza? Mi dispiace, io non riesco ancora a perdonare, tutt’altro…
Comunque, seppure tardiva, apprezzo l’ammissione di colpa e la revisione storica di Veltroni e tiro una conclusione ormai evidente: questo è l’ennesimo segnale del fallimento della sinistra italiana. Chi costruisce sul male, sprofonda nel fango.

*Vice Coordinatore Giovani Pdl

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