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Una poltrona per due

Il campionato 2009/2010 è ormai alle porte. Il fischio d’inizio è previsto per il prossimo 23 agosto. Le società di Seria A stanno ultimando la preparazione, tra amichevoli più o meno prestigiose e ultime operazioni di mercato.
Questo non può che essere il periodo dei pronostici: chi vincerà il tricolore? Quale sarà la squadra rivelazione? Quali invece riusciranno a salvarsi?
C’è un primo dato significativo da sottolineare: l’attenzione ai bilanci e la generale austerità potrebbero, almeno sulla carta, avvicinare le piccole alle grandi e rendere quindi il torneo più equilibrato ed interessante. Soprattutto per quando riguarda la caccia all’Europa. La parte medio alta della classifica dovrebbe quindi essere quella più accattivante e incerta.
Diverso il discorso scudetto: in quel caso non sembra esserci troppo spazio per le rivali di Inter e Juventus.
I milanesi perdono estro e follia ma, come si dice in gergo, guadagnano in termini di “squadra”. Lucio, Milito, Motta ed Eto’o fanno paura. Anche se non c’è più Ibra. La Juve invece sembra essere la vera regina del mercato, con acquisti mirati e di spessore. Mancava qualità in mezzo al campo? Detto fatto: ecco Diego e Melo. E non è roba da poco.
Le formazioni di Ferrara e Mourinho, a quanto pare, dovrebbero fino all’ultimo contendersi il primato. Approfittando della regressione delle altre grandi: Milan e Fiorentina pagano un’anonima campagna acquisti, la Roma invece deve vedersela con i noti  guai societari.
Il Napoli (grande mercato), il Palermo e la Lazio potrebbero invece contendersi lo scettro di squadra rivelazione dell’anno. I romani hanno una buona rosa e uno dei tecnici (Ballardini) più bravi in Italia.
In coda invece è molto più difficile avanzare previsioni: le neo promosse Bari, Livorno e Parma (avvezze alla Serie A) venderanno carissima la pelle.
I colpi di mercato dell’ultimo momento, gli infortuni e il mondiale alle porte sono tutti elementi in grado di alterare gli equilibri del torneo. Per saperne di più, basta pazientare solo qualche settimana e stare a guardare. Senza dimenticare una vecchia massima che si tramanda di padre in figlio: la palla, al di là di tutto, è sempre rotonda.

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