E festival fu!! Si è chiusa Sabato 21 febbraio la 59° edizione del Festival di Sanremo. Sul gradino più alto del podio è finito, nell’imbarazzo generale, il debuttante Marco Carta, già vincitore di “Amici”, con un orecchiabile brano pop/rock scritto dal fratello Paolo (fidanzato di laura Pausini), “La forza mia”.
Oggettivamente questo è stato il miglior Festival degli ultimi quindici anni, sotto il piano televisivo ma soprattutto (e questa è la vera novità), sotto un punto di vista musicale. Anche gli ascolti hanno premiato la professionalità e la competenza di Bonolis & c., la media delle cinque serate infatti è stata di 10 milioni 335 mila spettatori (punta massima di 14 milioni) con un 47.99% di share…impressionante, “oltre ogni più rosea aspettativa” per usare parole dell’ottimo conduttore.
Poche sorprese: la musica di alto livello è stata ovviamente snobbata, con l’eliminazione alla prima occasione utile di Nicky Niccolai e Stefano Di Battista (testo di Jovanotti), Tricarico e gli Afterhours (che vincono il premio della critica)… ma si sa questo è il festival delle giurie popolari; bene Povia con un brano ben scritto, molto provocatorio, che ha fatto gridare allo scandalo le associazioni omosessuali e a lui risparmiare (come egli stesso afferma) trecentomila euro di promozione discografica.. tutto calcolato! Masini spara a zero sul sistema Italia (forse troppo, l’Italia è quella di Verdi e questo va ricordato…), Patty Pravo, straripante di personalità, si dimentica di avere sessant’anni sfoggiando una vertiginosa scollatura, la spezzina Alexia invece ricorda agli Italiani che la più brava a cantare è lei e Pupo si prende addirittura il lusso di portare sul palco dell’Ariston accanto a lui un mostro sacro della musica africana come Youssou N’dour, con testo di Mogol.
L’enorme successo di questa edizione ha diverse motivazioni: la grande carrellata di nomi eccellenti intervenuti come accompagnatori dei giovani e dei big ha fatto rivivere il Sanremo delle gloriose edizioni, da Zucchero a Dalla, da Burt Bacharach (incredibile) a Gino Paoli passando per Pino Daniele e Ornella Vanoni oltre a tanti altri indimenticati artisti. Insomma per tutti i gusti e tutte le età, gli interventi di Mina (solo video) e del genio di Benigni tutti durante la prima serata (abile mossa di Bonolis), ma soprattutto l’innalzamento sensibile della qualità musicale affidata a Gianmarco Mazzi.
A vincere la categoria giovani è la simpatica ed originale Arisa con un brano semplice ma non banale, che si aggiudica anche il premio della critica “Mia Martini” dal titolo “Sincerità”.
Il solito momento di comicita’ arriva quando un certo Salvatore Sorrentino da Napoli, faccia da killer ma voce ben impostata, canta un brano in perfetto stile dalessiano, ricorrendo ad un nome d’arte (Sal Da Vinci), che rimanda al grande genio toscano… davvero troppo anche per la illimitata fantasia partenopea!
Unico rimpianto: non aver potuto ascoltare Ottavia Fusco, eliminata alle preselezioni, cantare “Come Cleopatra” scritto da Vittorio Sgarbi… sarà per la prossima volta!