Archivio Attualità

Un cauto ma realistico ottimismo

“La tempesta è passata e si è evitato il peggio”. Ad affermarlo è il direttore del  Fondo monetario internazionale Strauss-Kahn, facendo riferimento al bagliore di luce che trapela dal tunnel della crisi finanziaria ed economica globale. Mentre nel secondo trimestre la crescita nei Paesi Ocse si era  fermata, registrando uno “zero”, nel terzo trimestre di quest’anno il prodotto interno lordo è cresciuto nella stessa area dello 0,8% .”
Fiore all’occhiello l’Italia, che nel terzo trimestre di quest’anno ha messo a segno una crescita dell’economia dopo cinque trimestri negativi, registrando un +0,6% rispetto al trimestre precedente, leggermente inferiore ai Paesi del G7 (+0,7%) ma superiore sia alla media Ue (+0,2%) che all’area Euro (+0,4%).
Segnali di ottimismo, seppure cauto, trapelano dal palco dell’Unione Industriali di Roma dal ministro dell’economia Giulio Tremonti: la crescita del Pil nel 2010 potrebbe infatti essere addirittura migliore del previsto. Secondo il ministro dell’Economia “può essere che il 2010 chiuda con un segno positivo dell’1% o più”. Dopo la perdita di un punto percentuale di Pil nel 2008 e l’ulteriore e considerevole flessione del 5% prevista nel 2009, finalmente un’inversione di trend che può rappresentare un punto di svolta per l’economia nostrana. Un ritorno all’ottimismo e un recupero di fiducia da parte dei consumatori, come già ha registrato uno studio dell’Isae (Istituto di studi e analisi economiche), forte e indiscusso volano per la ripresa economica.
Non si illude il titolare di via XX Settembre né cede ai facili entusiasmi, “anche se il 2010 si prospetta migliore degli anni precedenti, l’economia del Paese resterà debole: il dato parte dal basso, si risale dopo aver perso il 6% in due anni“, ma è sicuramente un “ritorno alla normalità”.
”La politica a volte va fatta anche dal lato della matematica. In passato e’ stato l’opposto. C’era un sistema per cui più spendevi e più voti prendevi” ha detto Tremonti. ”Il dovere della politica è guardare anche dal lato della matematica e non come è stato per molto tempo quando la leva del debito consentiva di astrarsi dalla realtà”’.
La prudenza è d’obbligo: da un lato l’attuale situazione globale dei mercati e dell’economia e lo stringente vincolo di bilancio a livello internazionale ed europeo, dall’altro la peculiarità tutta italiana di un sistema fortemente duale, dove una popolazione di 40 milioni di persone più ricche del resto d’Europa convive con 20 milioni di cittadini più poveri rispetto alla media europea.
In quest’ottica si procederà a una riforma dell’attuale sistema fiscale entro la fine della legislatura, seguendo una linea calibrata sul medio e lungo periodo e tenendo conto dei vincoli di bilancio.
Dal palco romano dell’Unione degli Industriale Tremonti ribadisce fedeltà alla linea tracciata dal suo operato, «non ci sono ricette magiche. C’è un tempo per gestire la crisi e un tempo per fare qualcosa di più e di diverso.”
Quella stessa linea che gli ha fatto conquistare il quinto posto tra i ministri economici europei dal Financial Times, risultato non da primatista, ma il migliore piazzamento per un ministro italiano negli ultimi anni e sicuramente di tutto rispetto , visto la diffidenza aprioristica e i pregiudizi che spesso di questi tempi animano la stampa estera nei confronti del Belpaese.

Riguardo l'autore

vocealta