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RAZZOLI, TOMBA E LA DISTANZA DI UN 18…

27 febbraio 1992. Ad Albertville Alberto Tomba conquista la medaglia d’oro nello slalom gigante, 18 anni dopo a Vancouver Giuliano Razzoli sale sul  gradino più alto del podio  con 1’39’’32, a solo 18 centesimi di differenza.
Primo e unico oro per l’Italia nella ventunesima edizione dei Giochi Olimpici Invernali di Vancouver.
La prima manche ha visto Giuliano ben solido sulle gambe, mettendo potenza dove gli altri erano andati leggeri, ma non aggredendo mai la neve e cercando sempre di stare piatto, con un risultato di distacco di mezzo secondo in classifica.
Anche nella seconda discesa è andato bene fino in fondo, battendo tutti ed arrivando primo.
L’Albertone nazionale, primo tifoso e idolo del ventiseienne, non ha trattenuto le lacrime per la commozione e la tensione accumulata per tutta la gara si è sciolta in un pianto di gioia.
Nemmeno i microfoni e le telecamere hanno potuto fermare le lacrime di Tomba che ha rivelato di aver mandato un sms di incitamento al giovane tra la prima e la seconda manche.
Il messaggio che stimolava ad essere veloce e feroce ha portato fortuna al giovane emiliano che si è posizionato davanti al croato Kostelic e allo svedese Myhrer.
Secondo il pluricampione azzurro, che tra una lacrima e l’altra ha valutato dal punto di vista tecnico la gara, il suo erede ha vinto per due motivi: “Perché ha controllato la pressione e perché su questa neve molle è riuscito a cambiare le gomme”.
Le prime parole del giovane azzurro sono state di ringraziamento verso il suo idolo, felice perché ha sofferto e si è emozionato insieme a lui.
Tutta l’Italia si è unita all’esaltazione per questa vittoria che l’ha risollevata da un’edizione dei Giochi Olimpici poco meno che tragica (solo 1 argento e 3 bronzi).
Sarà Razzoli il nuovo Tomba? Lo potrà eguagliare nelle sue 5 medaglie olimpiche, 4 medaglie mondiali, 1 Coppa del Mondo generale, 8 Coppe del Mondo di specialità e 88 podi?

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