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Rassegna Stanca

Gira e rigira “Lo Chef consiglia” sempre la solita minestra.  Gli ingredienti? Troppo facile. Antiberlusconismo, innanzitutto e sopra a tutto. Mescolato con un bel po’ di retorica, che non guasta mai, è il solito e immancabile tocco del classico snobismo radical chic.
Parliamo di Camilleri e della sua rubrica pubblicata su l’Unità. L’intellettuale di sinistra, come il resto dei suoi prestigiosi colleghi, emula ogni giorno se stesso con l’obiettivo di attaccare il più acerrimo dei nemici: Silvio Berlusconi.
Da un po’ di tempo a questa parte, però, vengono a mancare i veri contenuti, le novità. Si denota una certa stanchezza nel circuito mediatico della sinistra italiana. L’apparente vitalità, tanto strombazzata negli ultimi tempi,  cela in realtà un rimescolamento di vecchi concetti che aggiungono poco alla battaglia senza frontiere dichiarata ormai da quindici anni al cavaliere.

Con il G8 all’Aquila, che non fa solo da sfondo ma monopolizza – anche grazie ad importanti risultati raggiunti – la scena nazionale e internazionale, che fa l’intellettuale Camilleri? Si appiglia alla vecchia storia dell’attaccamento al potere del premier. Roba trita e ritrita.

“Uno dei motivi che renderanno traumatico, come profetizzò Mino Martinazzoli, l’allontanamento, quando sarà, di Berlusconi dal potere – scrive l’autore di Montalbano –  sarà quello individuato dal Financial Times. Se vengono a cadere tutti gli scudi spaziali che nel tempo si è fatto cucire addosso dai vari Cirami, Alfano e compagnia, l’astronauta non arriverà nemmeno a sfracellarsi al suolo, ma si disintegrerà in fase di rientro. E farà il possibile perché ciò non accada. Gli daranno man forte le centinaia e centinaia di politici, giornalisti, portaborse, collaboratori vari, sino alle veline, che con lui avevano trovato la pacchia. Prepariamoci all’assalto di una canea urlante che vomiterà ingiurie, calunnie, offese, e metterà in atto ricatti e trabocchetti”.

Da notare: il notevole consenso di Berlusconi può essere a cuor leggero ridotto a un drappello di lecchini di corte. Seconda osservazione: le ingiurie e le calunnie, a quanto pare, sono esclusivamente di area berlusconiana.  Mentre gli attacchi degli ultimi mesi al presidente del consiglio probabilmente fanno parte di quel giornalismo d’inchiesta considerato di grande spessore. Convinto lui.

Camilleri per rafforzare ulteriormente le sue tesi cita, non un filosofo, un luminare, un politologo, un esperto di qualsiasi cosa, ma semplicemente la Daddario, che “ci ha raccontato il cerimoniale preamatorio di papi. Solo, in mezzo a una trentina di ragazze, si fa proiettare un interminabile filmone nel quale si vede sempre lui mentre abbraccia capi di Stato, viene osannato dalla folla, gli rendono gli onori militari…”.
L’incredibile aneddoto dovrebbe sconvolgere il summit abruzzese dei potenti.
E invece stanca, logora chi scrive e chi legge. E non porta, questo è sicuro, vantaggi a nessuno.

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