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Cronache dall’Aquila: Barack, Silvio e gli avvoltoi

La prima giornata del G8 all’Aquila si è chiusa con tre importantissimi accordi sul clima, l’economia e la lotta alla povertà in Africa. Per quanto concerne la crisi, i punti cardine sono: libero mercato, eque condizioni competitive internazionali e negazione del protezionismo. Con l’obiettivo di raggiungere “una stabilità finanziaria e globale”.
Ma quella di ieri è stato anche e soprattutto il giorno di Barack Obama, che ha visitato i luoghi colpiti dal sisma insieme al premier Berlusconi. A tal proposito ha promesso: “Contribuiremo alla ricostruzione dell’Abruzzo, in particolar modo della università de L’Aquila, e anche attraverso le borse di studio”.
Il presidente americano non ha tradito le attese della vigilia e sta diventando il simbolo incontrastato di questo evento cruciale.
Hanno fatto parecchio discutere, però,  anche gli attacchi della stampa estera nei confronti dell’Italia. Attacchi che partono da molto lontano e che non si sono placati nemmeno nella prima giornata del summit. Ma a mettere tutti a tacere – avvoltoi compresi – ci ha pensato proprio l’inquilino della Casa Bianca: “Il governo italiano sta esercitando una leadership straordinaria di cui gli siamo grati”.

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