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“Adesso in piazza scendiamo noi”

 “La tempistica e i contenuti di una sentenza che a 20 anni dai fatti arriva con sospetta puntualità, rafforzano l’opinione di quanti, come noi, pensano che vi sia chi sta tentando, con mezzi impropri, di contrastare la volontà democratica del popolo italiano”. Si legge in una nota dei presidenti e vicepresidenti vicari del gruppo Pdl al Senato ed alla Camera.  
La reazione dei vertici del popolo della libertà avviene dopo la condanna inflitta al gruppo Fininvest, sul noto caso del Lodo Mondadori. La holding, secondo i giudici, dovrà versare 750 milioni di euro a favore della Cir di Carlo De Benedetti.
“Il governo Berlusconi -proseguono Gasparri, Cicchitto, Quagliariello e Bocchino-  affronta con energia e consenso largamente maggioritario la realizzazione degli impegni assunti con gli elettori e ogni emergenza, si tenta, vanamente, di delegittimarne l’azione. Siamo certi che questo disegno non troverà spazio nelle Istituzioni e, ciascuno nella sua diversa responsabilità, agirà partendo dal presupposto del rispetto della legalità e della sovranità popolare. Gli attacchi – conclude la nota dei vertici parlamentari del Pdl – che fuoriescano dai canoni dell’opposizione democratica, dura ma rispettosa delle Istituzioni, ci portano ad assicurare che, in Parlamento così come nel Paese, forti di un consenso chiaramente e più volte espresso dagli italiani, il centrodestra proseguirà nella politica del fare e del governare, che nessun disegno eversivo potrà sconfiggere”.
Fabrizio Cicchitto rivela inoltre che il partito si appresta ad organizzare una “grande manifestazione popolare”.
“Siamo pronti a scendere in piazza a sostegno del nostro leader Silvio Berlusconi”, si legge invece sul sito nazionale dei Club della Libertà.
Per il portavoce Daniele Capezzone, “si apre una settimana nella quale qualcuno coltiva la speranza di una manovra a tenaglia contro Berlusconi: il ‘primo tempo’ si è consumato ieri con il verdetto di primo grado sul Lodo Mondadori, il ‘secondo tempo’ si compirebbe con il giudizio della Consulta sul Lodo Alfano”.
Ma avverte: “Il governo è saldissimo e gli italiani non hanno alcuna intenzione di farsi scippare dai soliti ambienti che puntano al potere anche senza avere il consenso popolare”.

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