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Provincia di Milano, peculato di regime

Questa è una storia vera. La storia di una sinistra che predica diritti e legalità ma che nella pratica si dimostra arrogante, viola la legge e perciò viene condannata. Siamo a Milano, precisamente a Palazzo Isimbardi, sede della Provincia. Presidente uscente è l’ex diessino e oggi pidista Filippo Penati che decide di fare propaganda elettorale a spese dei contribuenti. Come?
Ordina di mandare in onda la campagna “Le cose fatte dalla Provincia dal 2004 al 2009”, un bello spottone elettorale. Peccato che la legge lo vieti categoricamente. Dice infatti l’articolo 9 comma 1 della legge numero 28 del 22 febbraio 2000: “Dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabiliper l’efficace assolvimento delle proprie funzioni”.Ovvio che la propaganda di Penati a spese dell’istituzione è indispensabile solo al candidato del centro sinistra. Il PDL allora cosa fa? Presenta un esposto all’Autorità per le Comunicazioni che, prontamente, condanna la Provincia al pagamento entro 30 giorni di ben 120 mila euro. Immediate e durissime le reazioni del PDL al pronunciamento dell’Autorità.Il deputato milanese Giorgio Stracquadanio commenta: ‹‹Penati si è rivelato per quello che è, un signore che abusa del proprio potere. Stupisce che l’abuso nel settore della comunicazione giunga proprio da chi ci accusa di controllare tutta l’informazione ben sapendo che è vero il contrario. I cittadini della provincia di Milano – aggiunge Stracquadanio – sappiano che hanno già sulla testa, grazie a questa sinistra, una bella multa! Caccino Penati perché sia costretto a pagarla di tasca sua›› (da ilPredellino).

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