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Polemica sull’inno con le calze. Vaccarezza: “Togliete quelle note dallo spot”

Cosa avranno pensato gli italiani quando nel loro televisore è apparso lo spot di una nota marca di abbigliamento, con donne, di ogni età, che indossano calze di tutti i colori?
La pubblicità non è passata di certo inosservato, non tanto per la lunghezza delle gambe delle attrici ma per la sua ben nota colonna sonora: “Sorelle d’Italia, l’Italia s’è desta…”.
L’inno di Mameli è riproposto al femminile ed è interpretato, ovviamente, da una donna.  
La domanda, che nasce ancora una volta spontanea, è questa: può un’istituzione nazionale essere sfruttata per fini commerciali?
Lo spot fa tanto discutere e tra i suoi critici più agguerriti spunta Angelo Vaccarezza: “Con il canto degli italiani non si gioca. E non si può nemmeno metterlo sotto i piedi”.  
Il presidente della Provincia di Savona si è reso già protagonista in passato di iniziative a difesa dell’orgoglio patriottico.
“L’inno di Mameli non è uno scherzo. -ha proseguito Vaccarezza-  È una cosa seria, sentirlo in un spot per pubblicizzare delle calze da donna è una vergogna”.
“Chiedo espressamente all’azienda di eliminare -ha poi concluso- dallo spot le note di Mameli, l’inno non deve essere violato in nessun modo. Lo chiedo a nome non solo dei savonesi, ma di tutti gli italiani che hanno a cuore il canto degli italiani, che rappresenta la nostra nazione”.

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