L’aspetto più interessante del libro Perdas de Fogu, uscito nel 2008 a firma di Massimo Carlotto & Mama Sabot, è nella domanda che il lettore si pone lungo tutte le circa 160 pagine del romanzo: trattasi di finzione o di realtà?
Sicuramente sono in questo illuminanti le stesse prefazione e postfazione degli autori, ove si esplicita che il libro altro non è che la trasposizione romanzata di una lunga inchiesta sull’inquinamento da nanoparticelle e sul Poligono Interforze Salto di Quirra – Capo San Lorenzo in Sardegna, e che quindi le uniche cose inventate sono i personaggi. Tuttavia le perplessità al lettore restano (a dire il vero anche per i personaggi, ma per il motivo opposto), stante soprattutto la pericolosità che gli aspetti descritti nel romanzo avrebbero, se veri ed effettivi, sulla salute umana.
Il protagonista della vicenda narrata è un certo Pierre Nazzari, ex militare che, a causa di alcuni traffici illeciti scoperti dai suoi superiori, è costretto a compiere il lavoro di informatore operativo, sia negli aspetti legali, che in quelli più sporchi, pena vent’anni di galera in contumacia. Compito di Nazzari è, dapprima, permettere all’Arma la cattura di un certo Ceccarello, anch’egli ex militare, ora pericolosissimo bandito, successivamente, spaventare ed obbligare a scomparire una veterinaria che stava operando in Sardegna esperimenti non autorizzati. In realtà si scoprirà che per esperimenti non autorizzati si intendono delle ricerche che la veterinaria stava compiendo per un’azienda sugli effetti che le nanoparticelle presenti nell’aria, a causa delle esplosioni autorizzate in un poligono di tiro nei dintorni (Perdasdefogu, dal nome del comune vicino), hanno sugli animali e di conseguenza sugli uomini, e che il motivo per cui l’Arma voleva allontanare la stessa era legato a conseguenti, quanto mai intuibili, giochi di potere tra militari e politica.
Insomma, alla fine del romanzo il dubbio rimane.
Carlotto M. & Mama Sabot, Perdas de Fogu, Edizioni e/o, Roma 2008, 163 pagg., 15,00 euro.
