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TAMARA DE LEMPICKA IN MOSTRA AL VITTORIANO

Da domani fino al 10 luglio al Complesso del Vittoriano sarà possibile visitare la mostra “Tamara De Lempicka, la regina del moderno”. Ad essere presentati sono ottanta dipinti e 40 disegni che ripercorrono il cammino di Tamara de Lempicka, una delle esponenti più significative del periodo De’co. L’esposizione, inoltre, propone cinquanta fotografie d’epoca, alcune delle quali inedite, che documentano il “personaggio” Lempicka, una delle protagonista del modernismo degli anni Venti e Trenta. A raccontare la sua vita e le sue creazioni artistiche ci sono anche due film degli anni Trenta, in cui De Lempicka si colloca davanti alla macchina da presa, e 13 dipinti di artisti polacchi che frequentò in Francia e a Varsavia.  Nella mostra viene proposta una lettura dell’artista nata da ricerche inedite che ricostruiscono la storia di molti dipinti. Emerge così il legame, finora sconosciuto, con Prampolini, confermato da un dipinto proposto nell’esposizione. Di particolare interesse, anche alcune opere mai esposte in Italia, tra le quali un prestito di cinque dipinti della collezione di Jack Nicholson, un importante ritrovamento, un dipinto del 1923 “Portrait de Madame P.”, finora ritenuto perso. E noto solo attraverso un’antica foto in bianco e nero. Tamara De Lempicka è nata in Polonia, nel 1898. Tuttavia la sua seconda patria è la Russia da dove fugge poco dopo la Rivoluzione per arrivare a Parigi. Legata agli ambienti aristocratici di San Pietroburgo e alla famiglia imperiale, l’artista polacca vive in prima persona “il canto del cigno” della civiltà russa frequentando i balli in maschera organizzati nelle case nobiliari. La sua prima personale avviene a Milano nel 1925 nella galleria Bottega di Poesia del conte Emanuele Castelbarco. Il repertorio che presenta oscilla tra antico e moderno: è un campionario di modelli che attingono all’arte romana, al Rinascimento fiorentino e veneto. Il successo arriva, in Europa e America, nella seconda metà degli anni Venti. Artista moderna ed emancipata De Lempicka si mette in luce per i suoi dipinti intriganti, ambigui e ‘perversi’ come i duetti saffici. Un segno, questo, della sua indipendenza e libertà. E del suo desiderio di stupire e di trasgredire. La mostra è una imperdibile occasione per conoscere qualcosa in più dell’eccezionale patrimonio culturale e artistico del popolo polacco.

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