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PDL, PD e il caso Debora Serracchiani

Giusto una settimana fa si è conclusa quella che dovrebbe essere definita una splendida cerimonia: il I Congresso del Popolo della Libertà. Una tre giorni di incontri, interventi, ed elezioni sui generis. Quel che è mancato è stato il confronto. Persino Fini e Berlusconi, che fino al giorno prima si erano punzecchiati, sono sembrati sintonici. Con le affermazioni dell’uno che mai hanno contestato direttamente quelle dell’altro. Tutti contenti, catering ottimo, scenografia imponente, gadgettistica di livello. Ma poco pathos. Molta ragione e poco cuore. Mai nessuno che abbia espresso un dissenso, abbia contrapposto una tesi ad un’altra. Strano per un movimento figlio di due grandi partiti che al proprio interno hanno anime, quando non proprio correnti, diverse. Così a far notizia è qualcosa che è più prossima al gossip, piuttosto che alla politica, anche se tremendamente vicina alla realtà: la candidatura dell’ex “letteronza” Barbara Matera alle Europee. 28 anni, volto angelico e incredibilmente somigliante a Veronica Berlusconi, la Matera doveva già essere candidata un anno fa alle politico, ma allora “non ero preparata”, disse. Ora, dopo aver studiato per ben 12 mesi consecutivi e con una laurea in Scienze della formazione primaria appena conseguita, la Matera è pronta per l’Europa, pigmalione Berlusconi, ovviamente. Ma siccome le sventure non giungono mai da sole in questi giorni sono uscite le altre candidature per le Europee del più grande partito italiano: Clemente Mastella e Paolo Cirino Pomicino. Tutti ovviamente nella circoscrizione sud. Non c’è nulla di certo attorno a questi nomi, ma nemmeno smentite alle indiscrezioni, Matera compresa. E’ ufficiale, invece la candidatura di Debora Serracchiani, la ragazza di Udine che le ha cantate a Dario Franceschini durante l’incontro di Cinecittà del segretario del PD con i circoli ( http://www.youtube.com/watch?v=f3tqFf9IfgM ). Senza timori reverenziali o forme di adulazione ha esposto tutto ciò che non va nel PD, tutti gli errori fatti, indicando anche una strada da percorrere, secondo lei. Il tutto in 13 minuti che sul web sono diventati di culto, al punto che la candidatura alle Europee è diventata quasi naturale: quei 13   minuti sono stati le sue primarie. Il confronto è impietoso: da una parte candidati fuori tempo o anzi tempo. Candidati marci o acerbi, nei quali la militanza attiva e disinteressata è assente: molta ragione e poco cuore. Dall’altra, una ragazza che ha il coraggio delle proprie idee, che le sa esporre, orgogliosa della propria militanza, tutta cuore con meno ragione. E con un partito che, almeno in questa occasione, ha voluto l’intelligenza di valorizzarla.

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