Un piccolo, importante passo verso la semifinale. Piccolo perché il risultato, considerato pure il secondo tempo dei nerazzurri, va stretto all’Inter e non ipoteca la qualificazione. Importante perché la porta di Julio Cesar è rimasta inviolata. E ciò, nella logica dell’andata e ritorno, conta. E pure tanto.
Il gol del solito, implacabile, Milito permetterà quindi ai ragazzi di Mourinho di gestire con abbastanza serenità la sfida di Mosca. I russi dovranno fare la partita e ai milanesi verrà concesso il giusto spazio per trafiggere gli avversari e passare il turno. Questa è una delle tante note positive dei quarti giocati mercoledì sera a San Siro. Da segnalare pure sprazzi di bel gioco (finalmente) e la capacità di reazione (quella non è una novità) dei padroni di casa, dopo un primo tempo anomalo. Caratterizzato dalla timidezza dell’Inter e dall’ottima tenuta difensiva moscovita.
A far preoccupare, invece, sono i troppi errori sotto rete. La squadra, in alcuni momenti, è apparsa addirittura leziosa. Cose mai viste in un team abituato a stupire per cinismo e concretezza. Dall’Italia all’Europa i nerazzurri si trasformano ancora una volta. Se in Serie A sono bravi a raccogliere il massimo con il minimo sforzo, nel vecchio continente diventano addirittura sciuponi e inconcludenti. Una doppia anima che procura certo qualche ansia. Inquietudine che può però essere presto rimossa con l’approdo in semifinale. Visti i valori sul campo, traguardo facilmente raggiungibile.
Dando poi un’occhiata a quello che è successo a Londra, dove un bellissimo Barcellona si è fatto clamorosamente rimontare nel finale da un agguerrito Arsenal, vien da pensare che nemmeno la finale di Madrid è un miraggio. Basta recuperare quel senso pratico che ha fatto da sempre la fortuna dell’Internazionale.
Il gol del solito, implacabile, Milito permetterà quindi ai ragazzi di Mourinho di gestire con abbastanza serenità la sfida di Mosca. I russi dovranno fare la partita e ai milanesi verrà concesso il giusto spazio per trafiggere gli avversari e passare il turno. Questa è una delle tante note positive dei quarti giocati mercoledì sera a San Siro. Da segnalare pure sprazzi di bel gioco (finalmente) e la capacità di reazione (quella non è una novità) dei padroni di casa, dopo un primo tempo anomalo. Caratterizzato dalla timidezza dell’Inter e dall’ottima tenuta difensiva moscovita.
A far preoccupare, invece, sono i troppi errori sotto rete. La squadra, in alcuni momenti, è apparsa addirittura leziosa. Cose mai viste in un team abituato a stupire per cinismo e concretezza. Dall’Italia all’Europa i nerazzurri si trasformano ancora una volta. Se in Serie A sono bravi a raccogliere il massimo con il minimo sforzo, nel vecchio continente diventano addirittura sciuponi e inconcludenti. Una doppia anima che procura certo qualche ansia. Inquietudine che può però essere presto rimossa con l’approdo in semifinale. Visti i valori sul campo, traguardo facilmente raggiungibile.
Dando poi un’occhiata a quello che è successo a Londra, dove un bellissimo Barcellona si è fatto clamorosamente rimontare nel finale da un agguerrito Arsenal, vien da pensare che nemmeno la finale di Madrid è un miraggio. Basta recuperare quel senso pratico che ha fatto da sempre la fortuna dell’Internazionale.