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“Paranormal Activity”, un bluff da paura

Fa davvero venire i brividi il debutto cinematografico di Oren Peli, regista israeliano di 39 anni, al solo pensiero di aver buttato i soldi del biglietto e di aver contribuito ai suoi incassi da record, che ammontano in un solo weekend a 3.668.518 euro, partendo da un budget di realizzazione di soli 15.000 dollari.
Quest’horror low budget, realizzato con due attorucoli da quattro soldi, dentro la casa dello stesso regista, con effetti speciali pari a zero, parrebbe aver stravolto l’America intera, spalleggiata dallo stesso Steven Spielberg che, dietro lauti compensi, avrebbe affermato di essersi spaventato “tremendamente” da questo film. E quindi, dietro al tam tam mediatico, seguendo la scia di consigli di Facebook e Twitter che dilaga su ogni media, perché non andare tutti al cinema a vedere l’anteprima di questo film? D’altronde il trailer ci ha resi ancora più curiosi: questo, infatti, invece di mostrare spezzoni di scene, fa vedere reazioni grottesche e fintamente terrorizzate di un pubblico, di comparse, in una pantomima facce bizzarre.
Dunque, finalmente eccoci qui, pop corn sotto l’ascella e cocacola in bella vista sul braccio della poltrona, superadrenalinici in attesa di chissà quali rivelazioni sul mondo del paranormale, perché, ci dicono, le immagini del film derivano da una storia vera! I primi dieci-quindici minuti, però, più che spaventarci, ci fanno venire il mal di mare. Il protagonista, infatti, decide di acquistare una telecamera e questa sarà l’unico occhio dello spettatore, su una sceneggiatura completamente ambientata in quella maledetta casa, dalla quale mai si uscirà. Ovviamente, sono gli stessi attori, di volta in volta, a maneggiarla. Riusciamo quindi a immaginare quale possa essere la qualità della fotografia e delle immagini, spesso sfocate, fuori inquadratura e con movimenti bruschi da un lato all’altro della scena. Si potrebbe obiettare che era proprio questo l’obiettivo del regista: rendere il film più reale possibile, scegliendo due attori bruttini, simili a una coppia media americana, con una tecnica di ripresa affine ai “video-farsa” che tanto fanno furore su youtube. Per finire, totale assenza di musiche e/o colonne sonore. Più reale di così!
Durante tutto il film, poi, ci si chiede quale sia il terrorizzante colpo di scena, di quelli che  ti fanno saltare dalla sedia, quando e se mai arriverà. La trama, piuttosto scarna e monotona, procede invece a rilento e gli unici momenti di pathos, ahimé, arriveranno solo ai titoli di coda. Paura “psicologica”, quindi? Fenomeni paranormali? Beh, qui di paranormale ci sono solo gli incassi del film.

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