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Notte profonda per il Labour Party

Non è una buona aria quella che si respira in casa Labour. Il Congresso del partito, tenutosi la settimana scorsa a Brighton, sembra porre le basi per una vera e propria resa dei conti interna. Ciò che viene messo in discussione è anzitutto la leadership di Gordon Brown, accusato in questi mesi di non aver fatto nulla per cercare di rimontare nei sondaggi lo svantaggio sul Partito conservatore. Frattanto le elezioni politiche si avvicinano e alcuni opinionisti immaginano che potrebbero essere indette anche prima della loro scadenza naturale nel 2010.
Il ministro delle finanze, Alistair Darling, è uno tra quelli che ha più aspramente criticato l’operato del premier, arrivando addirittura ad affermare che .
Per tutta risposta, Gordon Brown ha rilasciato alla BBC un’intervista di replica, sottolineando che si prodigherà nei prossimi mesi nel combattere le derive del sistema finanziario, a partire da quello dei bonus ai top manager. Senza soffermarsi sui modi, ha poi affermato che farà del sistema britannico in materia bancaria.
, ha precisato ancora.
Non deve essere stato in verità molto convincente il primo ministro inglese ed i suoi interventi non hanno avuto come altra conseguenza se non quella di fargli cadere addosso un ulteriore macigno: il “Sun”, influente tabloid inglese, ha deciso di ritirare il suo storico appoggio al Labour e di darlo invece al partito conservatore di Cameron.
Significativo a tal proposito il titolo in prima pagina: . Il tabloid esplica dunque che il partito laburista ha perso il sostegno del Sun perché dopo dodici lunghi anni al potere non ha più una linea politica chiara. Ancora, la figura di Brown manca del carisma necessario per affrontare il momento di crisi economica che sta attraversando il Regno Unito.
La replica del Primo Ministro non si è fatta attendere:
Gli osservatori politici, da par loro, ritengono quella del Sun una presa di posizione estremamente dura nei confronti del Labour e considerano il tabloid, dal più alto tiraggio nel Regno Unito, come un elemento importante per ottenere il voto degli elettori britannici.
D’altro canto Tony Blair, quando si presentò come outsider alle elezioni del 1997, riteneva di fatto il sostegno del giornale edito da Rupert Murdoch una delle priorità assolute necessarie al proprio partito per ottenere un largo consenso. E lo storico risultato di quell’anno per il Labour, che era dal 1979 all’opposizione, diede ragione alle strategie messe in atto dall’ex Primo Ministro.
Il problema contro il quale oggi si sta scontrando il Partito dei lavoratori inglese è proprio questo: una mancanza di strategia e di vision d’insieme dell’attuale leader.

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