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Nasce il codice del Collaboratore Parlamentare

L’assemblea di Ancoparl (Associazione Nazionale Collaboratori Parlamentari) ha approvato il Codice Deontologico ed eletto un nuovo membro del Consiglio Direttivo e un membro del Comitato Etico.
“Il Collaboratore Parlamentare – si legge nelle premesse del Codice – e i Collaboratori dei membri delle Assemblee elettive previste dalla Costituzione della Repubblica Italiana, sono professionisti qualificati e la loro attività professionale è nell’esclusivo interesse del Paese e delle Istituzioni della Repubblica Italiana. La professione di Collaboratore Parlamentare o di Collaboratore dei membri delle Assemblee elettive previste dalla Costituzione della Repubblica Italiana e dall’Unione Europea, si fonda sul valore, sulla dignità e sulla unicità di tutte le persone, sul rispetto dei loro diritti universalmente riconosciuti e delle loro qualità originarie, quali libertà, uguaglianza, socialità, solidarietà, partecipazione, nonché sulla affermazione dei principi di giustizia ed equità sociali”.
Costituito da 22 articoli, prevede una serie di norme che regolano non solo l’esercizio della professione, ma anche il conflitto d’interessi e i rapporti con il parlamentare, con i terzi e tra  colleghi. Con annesse sanzioni disciplinari.
“L’approvazione del Codice – ha affermato il presidente di Ancoparl  Francesco Comellini – è un primo passo concreto che abbiamo voluto compiere verso il pieno riconoscimento dei Collaboratori Parlamentari e dunque per il riconoscimento di un loro preciso status giuridico sull’esempio di quanto gia’ avviene in altri Parlamenti Europei e per la massima trasparenza dei rapporti tra eletto e il proprio collaboratore”.

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