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Magistratura: lo zoccolo duro della bicamerale

Inciucio si, inciucio no. Se D’Alema intendeva con questa parola un possibile ritorno alla Bicamerale (speriamo meno fallimentare del precedente) sarebbe meglio usare il termine ‘pasticcio’. Parola che deriva da impasto o brutalmente miscuglio, per poi arrivare a parlare di sana confusione. Quella che da anni è caratteristica caratterizzante di qualsiasi tentativo di dialogo (per usare un termine caro a Bersani) tra maggioranza ed opposizione. Pur volendo nascondere il passato come la polvere sotto il tappeto, c’è da dare atto all’attuale maggioranza: se fino ad ora le bicamerali hanno avuto successo su materie esclusivamente interne ai palazzi è stato perché nel toccare gli organi di garanzia sarebbero saltate troppe poltrone. Già con il dibattito del 23-25 luglio 1991 sui temi contenuti nel messaggio del Presidente della Repubblica Cossiga in materia di riforme istituzionali inviato alle Camere il 26 giugno 1991 si faceva riferimento alla riforma dell’ordine giudiziario come una necessità impellente. Puntualmente, per mandare avanti il dibattito bicamerale, gli argomenti contenenti temi come la magistratura venivano puntualmente accantonati, con benestare politico e approvazione del documento. C’era già allora il sintomo di un disagio che affannava anche la prima repubblica.
Cona la cd. Commissione De Mita – Iotti del luglio 1992, la prima vera bicamerale, la storia si ripete. Siamo in piena tangentopoli e anche in quel caso la riforma della disciplina degli organi di garanzia come magistratura e Corte Costituzionale non trova soluzione. Per la bicamerale D’Alema la fine è ancora più disastrosa. La rottura si verifica sul tema della riforma del Csm e sulla separazione delle carriere tra pm e magistratura giudicante.
L’allora On. Fabio Mussi dei DS denuncia che ‘la Bicamerale è morta. È un omicidio e l’assassino si chiama Silvio Berlusconi.’. Già in quegli anni l’odio per il Cavaliere si sprecava, ma la curiosità è un’altra. Riuscirà questa volta la molle politica (Pd) a sconfiggere la dura magistratura?

 

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