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L’Inter e la coppa maledetta

Non ci siamo. Tra l’Inter e la coppa dalle grandi orecchie c’è qualcosa che non funziona. E’ un rapporto quasi stregato, una sorta di maledizione che condiziona negativamente le prestazioni europee dello squadrone nerazzurro.
Ieri sera, a San Siro, si poteva e doveva vincere. Perché di fronte c’era una Dinamo Kiev non proprio irresistibile e perché i campioni d’Italia, reduci dal trionfo in terra ligure contro il Genoa, sembravano davvero in ascesa. Solo illusioni, forse. Perché il primo tempo è stato da dimenticare. Ritmi lenti, svarioni difensivi e squadra bloccata psicologicamente. Meglio la ripresa, dove però si è visto più fiato che testa. Le idee scarseggiano, la corazzata si esprime ancora troppo al di sotto delle sue enormi potenzialità. E’ finita 2 a 2, con l’Inter costretta a rincorrere e recuperare gli avversari, a cui va il merito di aver imposto a San Siro gioco e personalità. La qualificazione agli ottavi è un affare che si fa sempre più complicato. La sconfitta interna del Barcà regala un po’ di ossigeno, ma il cammino è comunque tutto in salita. I milanesi sono ultimi a 3 punti, le altre sono tutte a quota 4. Il fatidico colpo di reni, a parte la gara interna col Rubin, dovrà avvenire in terra straniera. Due trasferte, quelle di Kiev e Barcellona, che metteranno a dura prova gli uomini di Mourinho. Ma il portoghese sa che ora non si può più fallire.
Molto meglio la Fiorentina di Prandelli, che supera fuori casa il Debrecen in una gara a dir poco pirotecnica. Finisce 4 a 3 per i Viola grazie anche al ritorno della stella più brillante di Firenze: Adrian Mutu, autore di una splendida doppietta. Il passaggio al secondo turno è a portata di mano.
Oggi tocca a Milan e Juventus.
La vecchia signora vuole spegnere sul nascere la crisi contro il Maccabi Haifa e muovere la classifica nel suo girone.
Per i rossoneri invece la sfida delle sfide nella tana del glorioso Real. Al Bernabeu si incontreranno le squadre più vincenti della storia del calcio moderno. Al Milan di Leonardo toccherà anche il vecchio amore Kakà.

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