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Lettera a Bagnasco

Per l’interesse dell’argomento trattato e per l’autorevolezza di chi firma, pubblichiamo la lettera inviata al Cardinal Bagnasco dal Presidente Emerito della Repubblica Francesco Cossiga.

Signor Cardinale,  da cattolico e da cittadino La ringrazio per le chiare e ferme parole di condanna dei giudizi offensivi  e volgari pronunziati  da organizzazioni internazionali e comunitarie e da governi e governanti esteri: dalle Nazioni Unite alla Unione Europea, dalla Francia alla Germania e allo stesso  premier cristiano sociale del Granducato del Lussemburgo, nei confronti di dichiarazioni rese nell’esercizio della sua attività di magistero morale da Sua Santità Papa Benedetto XVI, durante il Suo viaggio apostolico in Africa.
Molto mi addolora che il Governo del mio Paese non abbia pubblicamente protestato presso le istanze responsabili delle organizzazioni internazionali e comunitarie di cui fa parte, per aver violato i limiti delle loro competenze istituzionali. E per quanto io possa contare, da membro della Chiesa Cattolica e fedele della Diocesi di Roma, il cui vescovo è il Papa, da cittadino della Nazione Italiana e da membro del Parlamento della Repubblica, aderisco pienamente nella mia libertà ed in spirito di obbedienza razionale sia agli insegnamenti confermati da Sua Santità nella sua pastorale di insegnamento ai popoli africani, sia alle coraggiose parole da Lei pronunziate all’apertura della corrente sessione permanente della Conferenza Episcopale Italiana, memore dell’insegnamento lasciato ai cattolici da Sir Thomas More, Santo e Martire, Cancelliere del Regno d’Inghilterra, giurista, avvocato, diplomatico, filosofo, teologo e scrittore, Patrono dei Governanti e dei Politici che, dall’alto del patibolo sul quale stava per essere decapitato, concluse il suo breve dire affermando che moriva ”Amico del Re, ma prima amico di Dio”, e cioè fedele cittadino dello Stato, ma maggiormente fedele della Chiesa.
Con l’impegno di essere sempre fedele allo Stato, ma prima agli insegnamenti della Santa Chiesa Cattolica cui, per grazia di Dio appartengo, invio a Lei e ai Vescovi riuniti i miei ringraziamenti ed auguri e mi confermo Suo affezionatissimo amico.

 

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