Archivio Attualità

L’Abruzzo torna a tremare

Tre e mezzo. Svegli di soprassalto. Improvvisamente la vita cambia. Magnitudo 5,8. Grado 8-9 scala Mercalli. Alcuni paesi vicini all’epicentro sono completamente rasi al suolo nel giro di pochi secondi. Le rotaie dei binari si piegano. I pendii franano. Gli argini fluviali si fessurano. I bimbi piangono e le nonne rimangono a letto a pregare.

Notte insonne. Notte di urla e di corpi intrappolati sotto le macerie.

Notte della Protezione Civile e dei Soccorsi, che instancabilmente corrono da un capo all’altro della città, per scovare ancora un alito di vita, per tentare di salvare qualcuno. La scossa non è una sola, ne seguono delle altre, meno intense, ma ugualmente tremende agli occhi di tutti.
La gente scende in piazza, nelle strade, nei vicoli. Ti senti intrappolato in mezzo a quegli edifici, pronti a crollare da un momento all’altro. Vedi i cornicioni minacciosi, protesi verso di te, tenti di ripararti dai calcinacci e corri come una formica disorientata, in cerca di una meta sicura, in cerca di uno spiazzo largo, ma conscio che anche il terreno sotto di te potrebbe franare e inghiottirti, mangiando anche la tua voce.
Flebili le urla in lontananza, c’è chi si è disteso in una radura e gioisce del silenzio dopo le scosse. C’è chi si è salvato ma ha ancora il cuore che batte forte, raccoglie le forze e poi corre di nuovo, a scavare, a graffiarsi le mani per trovare qualcosa, qualcuno, per dare il proprio contributo.
È arrivato persino a Roma, il terremoto. Nel cuore della notte milioni di persone si sono svegliate, si sono alzate ancora assonnate, in cerca delle scarpe, hanno visto quadri e lampadari oscillare, si sono appiattitte sui muri portanti e hanno trattenuto il respiro in attesa che si placasse tutto.

Il mattino dopo, il bilancio del disastro: morti, feriti e dispersi ancora in aumento.
Ma la tragedia non è finita.
Perché se hai perso una casa, il tuo compagno o tuo figlio, il peggio deve ancora arrivare.
Quanto è strana la vita, quanto è facile perdere tutto in pochi secondi.

Riguardo l'autore

vocealta