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La verità di Annozero: Marrazzo? No, Silvio

In molti aspettavano con ansia il fatidico giovedì sera. Quello di Santoro, Travaglio e Vauro. L’ormai classico giovedì di Annozero. Dove, spesso e volentieri, al posto delle discussioni e analisi sulla realtà attuale, si preferisce presentarne un’altra. Portare avanti un teorema. Un’ipotesi che poi non sorprende più nessuno, perché giunge sempre a lui: al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
In tanti si chiedevano: come affronteranno il caso Marrazzo?  
Risposta facile facile: il Governatore del Lazio è solo una vittima in questa storia. La sua privacy dovrebbe essere inviolabile e l’attenzione si concentra sulle forze armate deviate. Gli altri aspetti della vicenda (come ad esempio l’ipotesi di peculato e le dichiarazioni false rilasciate in un primo momento alla stampa da parte del protagonista) finiscono nel dimenticatoio.
E quando il tutto accadeva a Berlusconi? La sua privacy non era affatto inviolabile e lui non era per niente una vittima. La povera D’Addario poi, ospite in trasmissione, più che una escort doveva essere una santa.
Il doppiopesismo di Santoro ormai non sorprende più.
Nemmeno quando si spinge oltre e getta pesanti ombre sulla telefonata del premier al presidente del Lazio. Non si tratta di un umano gesto di cortesia, forse. E nello studio echeggia in modo più o meno palese l’interrogativo più inquietante: con quella chiamata, Silvio non avrà in fondo ricattato Marrazzo?
Chi più ne ha più ne metta. Da quelle parti la verità è sempre e solo a senso unico.

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