Ce l’abbiamo duro! Anzi durissimo! Cosa? Ma il comprendonio naturalmente. Deve aver pensato questo il Senatur quando, rispondendo al telefono, si è sentito dire che il suo prediletto Renzo non aveva superato per la terza volta la maturità scientifica. Testardaggine che aveva portato, dopo la seconda bocciatura, gli osservatori della “res publica” a suggerire la sua discesa in politica con il ruolo di delfino di cotanto padre. Ipotesi smentita immediatamente da Bossi senior con una frase tipica della concretezza spiccia padana: “Più che un delfino, Renzo è una trota”. La figura del muto come un pesce infatti è arrivata, non è bastato lo “studio matto e disperatissimo” a cui sembrava essersi dedicato il ragazzo, né l’ispettore super partes inviato dalla Gelmini per evitare i presunti accanimenti della volta precedente, che avevano portato a dichiarazioni del tipo “se fossimo al Sud sarebbe già stato promosso”. Invece niente, nemmeno sta volta il figliol prodigo è riuscito a portare a casa l’ambito pezzo di carta, non è bastata la tesina sulla “Valorizzazione romantica dell’appartenenza e dell’identità”, l’ispirazione federalista non ha fatto il miracolo e una volta passati alle domande dei professori meridionali e comunisti, Renzo è caduto nei trabocchetti del nemico sudista. Venti di tensione nella maggioranza. Perchè nella stessa sessione e nella stessa scuola, il liceo scientifico del Collegio Bentivoglio di Tradate, il diploma l’ha invece portato a casa Davide Ancelotti, figlio di Mister Carletto, allenatore del Milan di Silvio Berlusconi. Fonti vicine ad Arcore dichiarano che le linee telefoniche della villa nelle ore successive alla notizia sono diventate incandescenti, i domestici riferiscono di facce contratte e tese, è trapelata una frase del presidente, che durante una telefonata con la Gelmini ha esclamato: “Cribbio Mariastella, ti avevo detto di mandare il figlio di Bossi a ripetizioni da Bondi!”.