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La strana guerra

Arrigo Petacco ha scritto per Mondadori La strana guerra. È una bella lettura, un buon regalo di Natale che lo storico spezzino, nativo della vallata del Magra ma da tempo residente nel buen retiro di Portovenere, regala agli amanti della storia della seconda guerra mondiale.
Petacco ambienta il suo saggio tra il 1939 e il 1940 e, grazie all’abilità narrativa che gli è propria, inchioda il lettore a scoprire i segreti della drole de guerre, appunto la strana guerra.
Chi sa o si ricorda che la Finlandia era, prima del 1917, una provincia zarista che, vide dopo il colpo di stato bolscevico, la vittoria delle guardie bianche sull’Armata rossa? Chi ricorda, oltre alle vitatissime Sigfrido e Maginot, la linea finlandese Mannhereim? Nel libro di Petacco c’è tutto.
Quale studente di liceo classico o scientifico ha mai studiato come i polacchi pensavano di fronteggiare l’imminente aggressione tedesca e, magari, di sopraffarla? Nel libro c’è anche questo.
Chi vuole trovare prova del più clamoroso errore di valutazione in cui finirono i francesi, per eccesso di grandeur e presunzione? Non sapete chi ha materialmente fatto scoppiare la guerra tra tedeschi e polacchi? Leggete Petacco.
Non fraintendete. Non è il libro delle curiosità sulla seconda guerra mondiale. Il celebre storico ha il merito nel libro di analizzare e far conoscere – tra l’altro – una lettera fino ad oggi poco conosciuta e poco trattata con la sola eccezione di Denis Mack Smith che la registrò liquidandola sbrigativamente con l’aggettivo di strana.
In essa il Duce si rivolge a Hitler cercando di cambiare il corso degli eventi. Con tono fermo Mussolini spiega al Fuhrer il favore dell’Italia fascista alla piccola e valorosa nazione che si batte per la propria indipendenza contro l’Urss. Va ricordato infatti che in quel momento l’Europa vive una stagione surreale: il nazista Hitler è alleato del comunista Stalin e Mussolini sta a guardare trincerato dietro l’italica formula della non belligeranza. Urss e Reich si sono hanno già spartiti la Polonia e Stalin ha aggredito la Finlandia. Intanto sul fronte occidentale, dove si fronteggiano la linea militare tedesca Sigfrido e quella francese Maginot, regna la pace. Una pace apparentemente destinata a durare in eterno e che invece sarà interrotta in un lampo, con il blitzkrieg.
Nella lettera scritta da Mussolini il capo del fascismo tenta di convincere l’alleato d’acciaio germanico a mutare i propri intendimenti. A volgere il proprio interesse ad oriente, evitando lo scontro con Francia e Gran Bretagna. Scrive apertamente Mussolini: ‹‹la Russia è estranea all’Europa. Il compito della Germania è questo: difendere l’Europa dall’Asia››. La speranza del Duce, e non solo la sua, era che Hitler andasse a cercarsi il Lebensraum, lo spazio vitale, a est e non ad ovest.
Petacco spiega perfettamente il senso di questa speranza. Ad ovest avrebbe regnato la pace e le nazioni europee occidentali avrebbero visto superato il pericolo bolscevico.
In fondo Belgio, Olanda e Francia non sono ancora state attaccate e invase dai tedeschi. Alla guidare gli inglesi c’è ancora il teorico dell’appeasement, l’arrendevole Neville Chamberlain e non il determinato Winston Churchill. Insomma, tutto è ancora possibile. Anche ribaltare tutte le alleanze – come ipotizza Petacco – ‹‹per  poi correre tutti insieme contro l’Unione Sovietica, tedeschi e italiani compresi››.
Una guerra davvero strana, quella combattuta tra il 1939 e il 1940, ma soprattutto poco conosciuta. Ora grazie a questo libro, che si legge facilmente grazie ad uno stile rapido ed efficace, è possibile scoprirne molti segreti.

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