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La giovane Italia incanta Cesena

Diviso tra Cassano e Amauri, tra i falchi e le colombe, Marcello Lippi riesce a respingere le voci e le polemiche e a confezionare, anche a Cesena, una nazionale che non delude e che piace. Soprattutto nella prima frazione di gioco, prima che i cambi del mister (dettati più dalla voglia di dare spazio alle nuove leve che da motivi puramente tattici e tecnici) hanno inevitabilmente snaturato la squadra. Brava comunque a gestire il risultato e il ritorno, nel finale, di una Svezia che vorrebbe salvare la faccia.
Ma, come premesso, è nei primi 45 minuti che si vede lo spettacolo azzurro: ritmi elevati, gioco di prima, tanto agonismo e buona dose di fantasia. A volte si esagera. E gli scandinavi potrebbero approfittare di qualche leggerezza dei campioni. Ma in fondo è un’amichevole. E certi errori, ai mondiali di giugno, probabilmente non si vedranno.
Il miracolo italiano sta proprio nella grinta e nella convinzione dei nuovi elementi, supportati magistralmente dai reduci del 2006. Non è da tutti, a più di tre anni dalla gloria di Berlino, avere tra le mani un gruppo ancora vincente. Che ha ancora rabbia e fame di  successi. Che si è saputo, esclusa la parentesi nera della Confederation, rigenerare al meglio. Mescolando con sapienza vecchio e nuovo. La saggezza e sicurezza dei senatori (Buffon, Cannavaro, Pirlo, Grosso) e la determinazione di astri nascenti come Chiellini, Montolivo, Rossi e Pazzini. Senza dimenticare le vie di mezzo, che forse fanno proprio la differenza. Gente come De Rossi (ieri assente ma pedina irremovibile) e Gilardino. Che in Germania c’erano. Ma non fino in fondo. E vogliono quindi, la prossima estate, dimostrare di essere davvero i protagonisti di questa squadra.
Per il tecnico viareggino, adesso, i guai sono altri. E riguardano ovviamente la selezione finale dei 23 azzurri. L’imbarazzo della scelta favorirà le diatribe. La delusione degli esclusi eccellenti andrà quindi gestita con la massima intelligenza comunicativa.
La giovane Italia di Cesena, probabilmente, ha dato indicazioni decisive a Lippi. Ragazzi come Candreva e  Marchionni possono seriamente giocarsi un posto in Sudafrica. Contro ogni previsione.
Qualcuno, per forza di cose, mancherà. Ma se continuerà ad essere questa la nazionale di Lippi, in pochi faranno pesare le assenze.

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