
L’immunità non può però essere etichettata semplicemente come un privilegio. E’ il primo passo verso un nuovo equilibrio tra i poteri. Serve a rasserenare o almeno normalizzare il clima, da troppo tempo avvelenato da uno scontro che danneggia in primis l’Italia e i suoi cittadini.
Ma l’immunità parlamentare serve soprattutto a ristabilire il primato della politica e della democrazia nel nostro paese. A garantire la governabilità e il rispetto del voto degli elettori.
L’Italia non può più vivere prigioniera in eterno di una dannosa cultura forcaiola e disfattista. I tempi sono maturi e il Pdl ha la possibilità e il dovere di guidare una svolta epocale e ridare lustro alle istituzioni.
Forse il vento ha finalmente cambiato direzione e l’opinione pubblica è perfettamente in grado di comprendere l’importanza di una norma, necessaria per la tutela degli eletti nel corso di una legislatura.
I cittadini hanno il diritto di essere rappresentati da politici onesti? Ineccepibile. Ma non è certo con le sentenze che si risolve definitivamente il problema. Quella è una cura, ma l’importante è prevenire. Occorre quindi, più semplicemente, rivoluzionare le modalità di selezione delle classi dirigenti all’interno dei partiti. Puntando di più sui giovani, sul merito, su chi vive la politica come una passione e ha le qualità umane e professionali per poter ricoprire incarichi di responsabilità. Non bastano gli arresti o le inchieste, il cambiamento deve venire inevitabilmente dal basso. E c’è subito una ghiotta occasione per lanciare un segnale forte e chiaro: le imminenti elezioni regionali.
Ecco quindi i primi due punti chiave su cui il Popolo della Libertà deve ripartire per aprire una nuova stagione.
Il primo, tramite la reintroduzione dell’immunità, occorre per ridare dignità e stabilità alla politica. Il secondo, con nuove forme di accesso alla vita pubblica, per svecchiarla – non solo anagraficamente – e metterla in simbiosi con la modernità. Chiudendo così una volta per tutte un’epoca influenzata pesantemente dall’ombra giustizialista.