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Il riscatto televisivo della donna postmoderna

L’anno televisivo, tra le polemiche, i successi e il solito gossip sui futuri palinsesti di Rai e Mediaset, volge con la bella stagione al termine. E incorona, anche stavolta, il suo personaggio più rappresentativo e vincente.
A salire sul trono è senza dubbio la napoletana Barbara D’Urso, che con ben tre programmi di Canale 5 è riuscita a conquistare il pubblico e ad ottenere consensi e apprezzamenti.
La D’Urso, in un certo senso, incarna alla perfezione il mito mediatico dell’era postmoderna. Rappresenta allo stesso tempo tradizione e novità, con la sua immagine di madre sbarazzina, donna di valori ma in grado di giocare quanto basta con le carte della malizia e della sensualità. Svestita al punto giusto ma mai volgare e sopra le righe. Il contrario dell’eccentricità, un’esplosione di fascino mediteranno che rasenta la normalità più assoluta. La madre della porta accanto, verrebbe da dire. Che però sicuramente sa bene il fatto suo. Capace di essere regina dello schermo e padrona della scena compiendo un piccolo capolavoro: il piglio da lady forte e indipendente si mescola bene con l’immagine rassicurante di una donna capace di dolcezza, sensibilità e soprattutto tanta ironia. Brava anche a mixare una buona dizione con il solito tocco, che non guasta mai, di napoletanità.
Con i contenitori delle rete ammiraglia di Mediaset ha saputo trovare la sua giusta dimensione, dopo una carriera comunque gloriosa ma che non le aveva mai regalato la popolarità che è riuscita a conquistare in questi mesi.
La sua consacrazione catodica arriva sbaragliando una concorrenza agguerrita, superando primedonne del calibro di Simona Ventura, Maria De Filippi e Paola Perego. Le tre rappresentano un modello differente di signora della tv, che fa leva su un’immagine di sicuro più aggressiva e mascolina. Sono icone di quel femminismo sommerso che negli ultimi anni era riuscito a scalare i vertici del piccolo schermo.
La D’Urso e la Clerici invece ritraggono ben altro. Ma se la seconda ha attraversato un anno ricco di polemiche e incidenti di percorso, la prima ha saputo mettere tutti d’accordo.
Barbara rappresenta il riscatto della donna che si può definire oggi “normale”. Senza forzature e con l’inestimabile e raro dono della spontaneità.

 

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